La TZ3 Stradale è costruita utilizzando il telaio meccanizzato della Dodge Viper ACR, con la carrozzeria in fibra di carbonio. La vettura è equipaggiata con il V10 8,4 litri da 600 CV, in grado di erogare ben 760 Nm di coppia e di accelerare da 0-100 km/h in meno di 4 secondi. La prima delle nove TZ3 Stradale è stata consegnata al collezionista americano Eric King, membro dell’Automobile Museum di Saratoga (NY) e le TZ3 Stradale numero due e tre saranno consegnate in Giappone ed Europa.
Zagato festeggia il centenario Alfa Romeo con la TZ3 Stradale, vettura affascinante e aggressiva, ma che ricorda sotto molti punti di vista la Dodge Viper da cui deriva. Infatti anche se nelle immagini, a prima vista, la vettura non sembra molto riuscita, il parere cambia notevolmente non appena la si guarda dal vivo e su strada. In questo caso le opinioni cambiano radicalmente ed emerge l’inconfondibile design Zagato con la tipica configurazione “Coda tronca” (Kamm – tail) nella parte posteriore, famosa nelle vetture storiche Zagato. L’Effetto “Kamm” (coda tronca) al posteriore, appartiene alle regole del design funzionalista Zagato, il quale privilegia l’aerodinamica. Secondo questo principio infatti è possibile diminuire il CX mantenendo compatte le dimensioni. Si garantisce, così, la stessa riduzione della resistenza all’aria senza dover ricorrere a una forma “a goccia” della coda particolarmente allungata. All’anteriore invece, nella parte superiore del cofano motore, troviamo due sfoghi d’aria aggressivi e il taglio dei proiettori anteriori infonde alla TZ3 Stradale un appeal unico.
La vettura però ha suscitato alcune perplessità. Infatti Zagato ha affermato che “per la prima volta nella storia, un’Alfa Romeo adotta una meccanica americana”, grazie alla recente joint venture tra il Gruppo Fiat e Chrysler e può rappresentare la prima Alfa Romeo americana della storia. Queste affermazioni non hanno sicuramente reso felici gli appassionati di Alfa Romeo, che vorrebbero semplicemente che le vetture Alfa abbiano meccanica e motori italiani e siano degne del marchio che portano.