La Citroen C4 Cactus è una SUV Compatta di segmento B tra i modelli più venduti della gamma Citroen. Presentata al salone di Ginevra 2014, la Cactus è riuscita a conquistare una buona fetta del mercato del suo segmento grazie al design particolare ed innovativo degli esterni e quello ricercato ed elegante degli interni.
Il modello scelto per la nostra prova su strada della C4 Cactus è il giallo pastello “hello yellow”, abbinato agli airbump di colore nero ed ai cerchi in lega lucidi da 17″ pollici cross grey.
All’esterno la C4 Cactus ci piace davvero tanto, grazie a questo stile moderno e ricercato a “uovo” che offre finalmente qualcosa di nuovo ed inedito nel segmento delle SUV compatte. Sarà anche particolare e “strano”, ma è una caratteristica delle vetture Citroen.
L’anteriore si distingue per fari sottili a LED che fungono da luci diurne, mentre il faro vero e proprio è più in basso, inserito negli airbump anteriori. Le fiancate sono semplici e moderne, protette dagli airbump che come vedremo sono una soluzione molto efficace per evitare graffi o bozze nei parcheggi.
Il posteriore è forse la parte meno particolare dell’auto, con fari squadrati di piccole dimensioni inseriti anch’essi negli airbump posteriori, ma è ugualmente unico nel suo genere.
INTERNI
Se l’esterno ci ha conquistati da subito, lo stesso si può dire degli interni con tessuto bicolore nero e velluto club habana marrone, unici nel loro genere e davvero ricercati. Il design generale richiama lo stile delle valigie da viaggio, come dimostrano le maniglie interne delle portiere che riprendono la forma delle maniglie delle valigie ed il vano portaoggetti lato passeggero, che sembra una vera e propria valigia.
Per ottenere questo comodo vano portaoggetti, gli ingegneri Citroen hanno dovuto riprogettare l’airbag del passeggero perchè non c’era più spazio per inserirlo. Per questo motivo l’airbag è stato inserito nel tetto della vettura e in caso di incidente in pochi millisecondi scenderà verso il passeggero.
Il volante è moderno e tagliato nella parte inferiore per agevolare l’ingresso e l’uscita dall’abitacolo, disponibile anche con la corona bicolore nero/marrone come nel nostro modello in prova. La plancia si sviluppa in orizzontale con due schermi LCD per cruscotto e sistema di infotainment, i quali sembrano “appoggiati” sulla plancia.
Il sistema di infotainment con schermo touch da 7″ pollici è intuitivo e con una risposta del touch screen abbastanza veloce, ma durante i viaggi il menu tende a distrarre chi guida, come vedremo nella prova su strada.
Particolare e unico il bracciolo centrale (optional) che oltre ad essere un comodo poggiagomito, può essere “manipolato” ed andare a chiudere lo spazio tra i due sedili anteriori. In questo modo è come se si formasse un divanetto unico all’anteriore, davvero piacevole alla vista e vintage.
Come avrete capito gli interni di questa vettura ci hanno colpito e li troviamo davvero unici, ma non mancano i difetti purtroppo. Se il design è ricercato e riuscito, non si può dire lo stesso dei materiali e delle finiture.
Le finiture in generale sono buone, ma alcuni accostamenti andrebbero migliorati, come se nel progettare interni belli e moderni si siano dimenticati di curare la qualità percepita. Poco male perchè gli interni sono sempre belli, ma un pizzico di attenzione in più l’avrebbe resa diversa dalle rivali.
Al posteriore lo spazio è buono e si viaggia comodi in 4 adulti alti 1,85 (il quinto starà un po’ stretto) e tutto l’abitacolo è illuminato dal grande tetto panoramico (optional). Altro difetto che ormai si trova su molte auto sono i vetri posteriori ad apertura a compasso, i quali non si possono richiedere elettrici nemmeno sulla versione top di gamma.
Il bagagliaio offre una capacità di 358 litri, in grado di trasportare due grandi trolley e tutte le buste della spesa che vorrete.
Abbattendo il divanetto posteriore la capacità sale a 1.280 litri, con un piano di carico regolare, ben sfruttabile, ma interrotto da un gradino creato dallo schienale del divanetto posteriore.
La soglia di carico forse è un po’ troppo alta, ma ci si fa l’abitudine.
Allestimento, dotazione e prezzo:
La Citroen C4 Cactus utilizzata nel nostro test drive è in allestimento Evolve, allestimento intermedio che unito al pack Navigation (600 euro) e al pack Auto (500 euro), offre una buona dotazione di serie anche dal punto di vista dell’infotainment. Vi consigliamo gli interni bicolore nero/marrone come quelli della nostra prova, davvero belli e vintage. Di seguito optional e prezzo della vettura in prova.
Esterni | Interni | ||
---|---|---|---|
Colore “Hello Yellow” | 300 euro | Sedili in tessuto bicolore nero/marrone | 250 euro |
Cerchi in lega da 16″ pollici | 350 euro | Volante in pelle bicolore con inserti cromati | di serie |
Specchietti esterni elettrici | di serie | Pack Navigation (Navigatore da 7″, Radio CD MP3 con 2 altoparlanti) | 600 euro |
Airbump di colore nero | di serie | Pack Auto (Clima automatico, fari automatici, sensore pioggia) | 500 euro |
Fendinebbia | 200 euro | vetri elettrici anteriori (post. compasso) | di serie |
Calotte specchietti esterni nere | di serie | Radio DAB |
150 euro |
Barre longitudinali sul tetto | di serie | Divanetto posteriore diviso | no |
Bracciolo anteriore | di serie | ||
Sicurezza | |||
Sensore pioggia | di serie | ||
Monitoraggio pressione pneumatici | di serie | |
|
Sensori di parcheggio (ant e post) | di serie | |
|
Fari anteriore a LED e automatici | di serie | Allestimento |
Feel |
Sensori di parcheggio (ant e post) | di serie | |
|
Kit gonfiaggio pneumatici | di serie | Prezzo |
19.050 euro |
SU STRADA
All’accensione, il motore 3 cilindri 1.2 non trasmette vibrazioni nell’abitacolo ed il rumore è ben filtrato. Sin dai primi metri percorso con la Cactus ci si accorge di una mancanza: lo schermo alle spalle del volante visualizza solo la velocità ed il livello della benzina, senza visualizzare contagiri, temperatura dell’acqua e altri dati utili.
Così, per cambiare marcia, o si fa affidamento al proprio orecchio o si segue la freccia rossa del computer di bordo che suggerisce quando si deve aumentare o scalare marcia.
Tutte le altre indicazione come consumi, indicazioni del navigatore e trip computer vengono visualizzati nel grande schermo centrale touch screen, il quale offre una risposta abbastanza veloce ai comandi touch e offre una grande varietà di impostazioni nel menu.
Come abbiamo detto spesso però, questi sistemi di infotainment tendono a distrarre alla guida, perchè nel caso in cui si ascoltino brani musicali dalla radio o dalla chiavetta USB e allo stesso tempo si voglia modificare la temperatura interna, occorre spostarsi nel menu “climatizzatore”, distogliendo gli occhi dalla strada. Ovviamente basta prendere confidenza con i comandi e tutto diventa veloce e abbastanza intuitivo, diminuendo le distrazioni..
I cambi di direzione sono abbastanza precisi nonostante un principio di rollio dovuto alla taratura morbida delle sospensioni, pensate ovviamente per privilegiare il confort. Nelle curve veloci, il limite viene raggiunto in fretta con un evidente sovrasterzo controllato prontamente dall’ESP, ma è del tutto normale in questo genere di vetture pensate per la città.
L’assetto è tarato sul confort e anche su tratti sconnessi le buche vengono assorbite bene senza vibrazione nell’abitacolo, anche se qualche rumore penetra all’interno.
Il nuovo 3 cilindri benzina 1.2 PureTech aspirato da 82 CV spinge abbastanza bene ed è adatto soprattutto alla città. La frizione è leggera e le prestazioni sono buone, permettendo sorpassi in tranquillità. Il cambio a 5 marce è fluido e con innesti precisi, anche se in terza e quarta marcia è rumoroso e mantiene quella “gommosità” presente in tutti i cambi delle auto francesi, caratteristica che si ama o si odia.
Se messa alle strette, la cactus offre una ripresa buona ed innesti abbastanza fluidi, senza impuntamenti del cambio o vuoti di potenza del motore, rendendo l’esperienza di guida gradevole ma senza troppe pretese.
Oltre alla buona esperienza di guida ed ai consumi molto buoni, la Cactus ha un asso nella manica, una caratteristica che nessun’altra auto al mondo può offrire: gli AirBump. Alcuni li trovano antiestetici, altri non capiscono il loro significato, ma basta una sola giornata per apprezzarli.
Gli AirBump sono delle capsule in plastica piene d’aria in grado di assorbire gli urti, poste all’anteriore, al posteriore ma soprattutto sulle fiancate. Cosi quando andrete a fare shopping o a fare la spesa e troverete un parcheggio striminzito, non dovrete avere paura che qualcuno vi bozzi la portiera o faccia qualche graffio, perchè gli AirBump la proteggeranno.
Infatti sia che voi apriate la portiera, sia che le vetture a lato le aprano senza fare attenzione, gli AirBump eviteranno il danno e la vostra carrozzerie (o quella degli altri se siete poco attenti).
Lo steso vale per gli AirBump anteriori e posteriori. Questi infatti sono inseriti negli angoli più sporgenti della vettura, in modo tale che se durante le manovre urterete un paletto qualsiasi altra cosa, la carrozzeria sarà protetta a dovere.
Ovviamente, per aiutarvi nelle manovre, sono disponibili i sensori di parcheggio ed il parcheggio automatico che funziona davvero bene.
CONSUMI
Città | Statali | Autostrada |
---|---|---|
6,6 l/100 km (15 km/l) | 5,5 l/100 km (18 km/l) | 7,7 l/100 km (13 km/l) |
Guida Attenta | Guida Sportiva | Consumo medio |
5,2 l/100 km (19 km/l) | 9 l/100 km (11 km/l) | 6,5 l/100 km (15,5 km/l) |
MOTORE, CONSUMI E PRESTAZIONI
La C4 Cactus in prova è equipaggiata con il motore benzina aspirato 3 cilindri 1.2 litri da 82 CV e 118 Nm di coppia, abbinato al cambio a 5 marce. La filosofia di Citroen prevede la riduzione delle cilindrate dei motori e del numero di cilindri, puntando su motori benzina e Diesel dai bassi consumi e dai bassi costi di gestione piuttosto che su carburanti alternativi come GPL o Metano. La bassa cilindrata, il cilindro in meno ed il peso contenuto (soli 1.040 kg) hanno permesso di ottenere emissioni di CO2 pari a soli 107 g/km. Di seguito le prestazioni del motore in prova:
Motore | 1.2 PureTech (3 cilindri) 2WD |
---|---|
Potenza/Coppia | 82 CV e 118 Nm |
0-100 km/h | 12,9 secondi |
Velocità max | 171 km/h |
Cambio | Manuale a 5 marce |
Consumo medio | 4,6 l/100 km (6,5 rilevato) |
Emissioni CO2 | 107 g/km |
Start/Stop | no |
Classe ambientale | Euro 6 |
IL NOSTRO PARERE
L’esterno è riuscito soprattuto nelle colorazioni bianco con AirBump cioccolato o giallo con aitbump neri, ma in generale le linee le permettono di essere gradevole in qualsiasi colorazione.
Gli interni sono ricercati, semplici e razionali, anche se con alcuni difetti come i vetri a compasso, l’assenza delle maniglie sul soffitto e alcune finiture andrebbero rivisti e migliorati.
L’esperienza di guida è gradevole e confortevole, con il 1.2 3 cilindri privo di vibrazioni e con prestazioni più che buone. Il cambio a 5 marce è preciso ma leggermente rumoroso e dagli innesti gommosi, ma la guida è abbastanza fluida e veloce.
I consumi, la comodità interna ed il bagagliaio sono i punti di forza della Cactus, con 16 km/l di media e sospensioni tarate per assorbire bene le buche. Peccato epr qualche rumore interno nei tratti più sconnessi, ma niente di grave.
La C4 Cactus ci ha convinto in molti aspetti e possiamo dire che è tra le più particolari del segmento delle crossover, quasi unica per design e soluzioni innovative (come gli AirBump e l’assenza di pulsanti). Se a tutto questo aggiungiamo una grande agilità in città, buon confort, buona dotazione e prezzo inferiore alle concorrenti, diventa davvero una rivale temibile per le concorrenti.
Design interno
Confort
Vetri a compasso