Batterie al Litio: un algoritmo le renderà più efficienti
Con il prezzo dei carburanti fossili alle stelle e l’aumentare delle vetture elettriche o ibride, le batterie iniziano ad essere il nodo cruciale per capire se l’elettrico sarà davvero la nuova propulsione delle automobili degli anni a venire. Le batterie ad oggi più utilizzate sono le batterie agli ioni di Litio, tecnologia utilizzata per le notevoli prestazioni in termini di immagazzinamento e ricarica che però ha un grande difetto, come costi enormi e scarsità del metallo unito alla difficoltà di estrazione. Per questi motivi si cerca di ottimizzare e rendere sempre più prestazionali le batterie al Litio e alcuni ricercatori della University of California di San Diego, negli Stati Uniti, hanno elaborato un nuovo algoritmo che fornisce maggiori indicazioni sull’esatto comportamento degli ioni di litio. Il comportamento degli ioni di litio ha costretto fino ad oggi i tecnici dell’industria dell’automotive a sovradimensionare le batterie, con grandi dimensioni per aumentare la capacità ma con un grande peso. Il Professor Miroslav Krstic ed il suo gruppo di ricercatori hanno affermato che se si potesse conoscere con maggiore accuratezza quanto accede esattamente dentro le celle, allora si avrebbe la possibilità di aumentare le prestazioni delle batterie, riducendo le dimensioni delle batterie stesse, con un ovvia diminuzione del peso, degli ingombri e dei costi. Per queste ragioni hanno sviluppato un algoritmo che permette di diminuire i costi fino al 25%, diminuendo le dimensioni del pacco batterie e dei tempi di ricarica del 50%. Questa tecnologia deve ancora essere sviluppata e perfezionata, ma partner del calibro di Bosch e Cobasys stanno collaborando a tale progetto e nei prossimi tre anni vedremo i...
Tecnologia in auto: Rescue, una app per smartphone come scatola nera
L’adozione della scatola nera sulle vetture ha acceso un forte dibattito tra automobilisti e assicurazioni, in quanto non sono ben chiari i benefici ma soprattutto chi debba sostenere i costi per l’installazione. A tutto questo però vi è un rimedio efficiente. Ghigo Capasso, architetto fiorentino ed ex pilota Alfa Romeo negli anni ’70, ha ideato la più piccola ed economica scatola nera presente in commercio e che già ognuno di noi possiede: lo smartphone o telefonino che dir si voglia. Capasso, insieme al suo team, ha ideato una applicazione chiamata “Rescue” per telefoni cellulari in grado di sostituire al 100% una scatola nera ed in grado di offrire anche un soccorso immediato e preciso. Il funzionamento di questa app scatola nera è semplice quanto geniale. Quando il telefonino cade o subisce un forte urto, dopo pochi secondi (per evitare falsi allarmi) parte il suono di una sirena dal telefonino. In seguito il telefono attiva vivavoce e telecamera per registrare tutto quello che accade dopo l’urto. Il vivavoce permetterà di chiamare i contatti prestabiliti in modo veloce ed inoltre invia un sms con i dati precisi della propria posizione tramite Google Maps. Se la vittima è priva di sensi, immobilizzata o non è in grado di parlare, il telefono “capisce” che la vittima non è in grado di parlare e provvede automaticamente a dare le indicazioni necessarie per i soccorsi. In caso d’incidente stradale lo smartphone provvederà a memorizzare tutto quel che servirà all’assicurazione, come diagrammi di impatto, frenata, velocità dei veicoli coinvolti, posizione e abitudini di guida e qualunque cosa possa spiegare la dinamica dell’incidente. La nascita di Rescue, l’applicazione per smartphone come scatola nera L’applicazione si chiama Rescue, come la start-up italo-israeliana che l’ha brevettata. Ghigo Capasso, presidente dell’azienda che ha ideato l’applicazione, ha studiato un complicato algoritmo e messo a punto una versione più efficiente della scatola nera, impiegando otto mesi di lavoro ed un milione e mezzo d’investimento. L’algoritmo di Capasso è sottoposto in questi giorni a Samsung, Vodafone e Motorola. Capasso commenta così la sua invenzione: “L’applicazione è riservata per ora solo ai sistemi Android. Ha già superato i crash test e nasce per chi guida, ma è adattabile ad altre situazioni, perché sa valutare qualsiasi pericolo e agisce di conseguenza anche quando il telefonino è spento. È un salvavita per motociclisti, ciclisti, pedoni, sciatori, escursionisti e molto altro. Con un lettore vocale, basta la parola “aiuto” e può salvare una donna che passeggia da sola in un parco”. L’invenzione di Ghigo Capasso è l’ultima novità della Silicon Valley israeliana, il paese al mondo con la più alta densità di società informatiche dopo gli Usa dove si investe...
“iCoyote”: localizzatore autovelox per iPhone e iPad
Per arginare il fenomeno dei punti patente persi, un importante aiuto potrebbe arrivare dalla tecnologia. Sull’Apple Store Italia è finalmente disponibile la versione per iPhone e iPad del localizzatore GPS di autovelox Coyote. Il download rimarrà gratuito sino al 31 luglio 2011. Diamo un po’ di numeri: nel corso del 2010 le contravvenzioni erogate dalla Polizia Stradale per eccesso di velocità sono state 840.000, cosa che ha comportato una decurtazione di circa 3.380.000 punti patente (Fonte: Polizia Stradale). Numeri che vanno di pari passo con quanto pubblicato dall’ISTAT relativamente all’anno 2009: l’eccesso di velocità (11,5%), il mancato rispetto delle regole di precedenza/semaforo rosso/stop (17,5%), e la guida distratta (15,7%) hanno costituito da sole il 44,7% delle cause degli incidenti. Sono dati che evidenziano comportamenti del tutto ingiustificabili, e che fungono da monito per gli atteggiamenti che pongono a rischio la propria e l’altrui incolumità. La tecnologia ovviamente non può sostituirsi al senso di responsabilità individuale alla guida, all’uso intelligente e sicuro del veicolo, al rispetto del codice della strada da parte del singolo, ma di certo può contribuire in maniera importante a una condotta di guida più consapevole e disciplinata. Fin dalla sua introduzione nel mercato italiano, il localizzatore GPS di autovelox Coyote ha rappresentato un aiuto concreto per chi adotta normalmente un atteggiamento responsabile alla guida e intende rafforzarlo con il supporto delle nuove tecnologie. Con iCoyote, l’applicazione per iPhone e iPad da poche ore disponibile sull’Apple Store Italia, le iniziative a favore della guida in sicurezza si arricchiscono di un attore in più. iCoyote è pensata sia per chi già utilizza regolarmente Coyote ma a volte preferisce la comodità di un cellulare, sia per coloro che hanno sentito solamente parlare del localizzatore di autovelox, ed ora hanno la possibilità di testarlo sul campo. Con iCoyote potremmo di fatto trasferire sul nostro iPhone o Ipad (nella versione 3G) tutte le funzionalità di Coyote, e approfittare delle sue fondamentali segnalazioni. Avremo quindi la possibilità di ricevere in tempo reale informazioni relative alla presenza di autovelox fissi, mobili e telecamere al semaforo; nella versione attualmente disponibile nell’Apple Store, e gratuita sino al 31 luglio 2011, non saranno invece abilitate le funzioni Tutor e ZTL. Come funziona iCoyote sfrutta il GPS interno ai devices Apple per determinare l’esatta posizione del veicolo, e tramite la rete GSM/GPRS scarica costantemente i dati sugli autovelox fissi e mobili presenti nel data base centrale, e informa gli altri possessori dell’applicazione o dell’apparecchio Coyote sulla esatta presenza di autovelox mobili. Per fare questo iCoyote offre la possibilità di segnalare, con un semplice tocco, la presenza di un controllo velox sia nel nostro senso di marcia che nel lato opposto della...