Mercato auto: a ottobre -12,4%, decimo mese consecutivo in calo
Il mercato dell’auto in Italia registra l’undicesimo mese di calo consecutivo da inizio anno, anche se si è allontanato dal -20% dei mesi scorsi. Questo mese il mercato ha avuto un calo del 12,4% con 116.875 auto vendute. In realtà questo calo sarebbe stato del 20%, in quanto nel mese di ottobre ci sono stati due giorni lavorativi in più rispetto ad ottobre 2011 e se confrontiamo il mercato togliendo questi due giorni in più, il calo reale sarebbe del 20%. Da inizio anno, nel complesso sono state registrate 1.207.860 immatricolazioni, -19,7% rispetto all’anno passato. Ad ottobre, la raccolta ordini segna circa 125.000 contratti, quasi l’11% in meno rispetto ad un anno fa. Nel periodo gennaio-ottobre l’acquisito ordini ammonta a 1.160.000 unità, in calo di circa il 21%. Il gruppo Fiat (-10,37%) con Alfa Romeo (-0,18%), Fiat (-8,81%), Lancia/Chrysler (-19,18%), Jeep/Dodge (-31,62%), Ferrari (-47,83%) e Maserati (-52,00%) tutte in calo. Il gruppo in perdita maggiore è GM (-28,26%) con Opel (-31,34%) e Chevrolet (-18,70%), seguito da Ford (-26,79%). Il gruppo Renault (-19,40%) e il gruppo PSA (-0,78%), con Peugeot (+7,04%) e Citroen (-9,14%). Continua il calo delle tedesche, con il gruppo Daimler (-14,06%), con Mercedes (-15,54%) e Smart (-11,12%), il gruppo BMW (-16,81%), con Mini (-14,93%) e BMW (-17,64%) ed il Gruppo Volkswagen (-12,32%), con Volkswagen (-8,64%), Skoda (-40,21%), Seat (-30,56%), Audi (-8,82%) e Lamborghini (0,0%). I marchi in positivo sono il Gruppo Hyundai (+%), con Kia (+80,96%) e Hyundai (-0,98%); il gruppo Toyota (+1,95%), con Lexus (-21,10%) e Toyota (+2,51%), ed il gruppo Jaguar/Land Rover (+19,61%), con Jaguar (-47,22%) e Land Rover (+27,90%). Gli unici dati positivi vengono dal mercato dell’usato tornato finalmente in attivo trasferimenti di proprietà in ottobre sono tornati a crescere, con un +8,2% pari a 407.005 unità, piccolo segno di ripresa in un mercato che quest’anno ha subito una flessione del 9,7%. In continua crescita anche GPL, che segna a ottobre un +190,43% (da 5.091 a 14.786 unità) con un +130% negli ultimi 10 mesi, e il Metano con un +48,71% (da 3.408 a 5.068 unità), con un +42,63% nei primi 10 mesi dell’anno. Anche le auto ibride segnano un importante aumento del 130,61%, passando dalle 379 unità del mese scorso a 874 unità. [Show as...
Sicurezza: il sensore di pressione degli pneumatici diventa obbligatorio
Dal 1 novembre 2014, diventerà obbligatorio per i costruttori di autovetture offrire di serie su ogni vettura il sensore di pressione degli pneumatici. Il sistema TPMS (Tyre Pressure Monitoring System) è un sistema che, tramite una spia luminosa posta nel cruscotto e/o un segnale acustico, avverte il guidatore di una eventuale diminuzione della pressione di uno o più pneumatici, in modo tale da aumentare la sicurezza stradale e il risparmio. Infatti a causa di sbalzi di temperatura o semplici cause naturali (una gomma perde circa 0.06 bar al mese), gli pneumatici tendono a perdere pressione al loro interno senza che il guidatore se ne accorga. Gli pneumatici con una pressione inferiore a quella consigliata tendono a surriscaldarsi, consumando una quantità maggiore di carburante e usurandosi più rapidamente. Uno pneumatico con una pressione inferiore del 20% rispetto a quella indicata percorre una distanza del 20% inferiore a quella di una gomma alla giusta pressione, con una perdita di 8.000 km su una distanza di 40.000 km. In termini di sicurezza, avere uno pneumatico sgonfio, comporta un aumento degli spazi di frenata ed una minore aderenza e nei casi più critici l’uscita della gomma dal cerchio. In termini di consumi e risparmi invece, pneumatici con una pressione inferiore del 15% possono aumentare la resistenza di rotolamento e quindi aumentare il consumo del carburante di circa il 5%, situazioni che si traducono in un aumento dei costi ad ogni chilometro percorso. Esistono due tipologie di TPMS, ovvero TPMS indiretto e TPMS diretto. Vediamo insieme il loro funzionamento. TPMS Indiretto Il TPMS indiretto è preferito dai costruttori di auto per il suo basso costo, in quanto per il suo funzionamento utilizza i sensori dell’ABS e dell’ESP. Il sistema confronta la velocità delle ruote tra loro e nel caso in cui una ruota giri più velocemente, il sistema rileva una pressione minore a quella ruota. Questo è possibile perchè lo pneumatico con una pressione inferiore ha un diametro più piccolo rispetto ad uno pneumatico a pressione superiore, e quindi a parità di strada percorsa, compie più giri rispetto alle altre gomme a pressione più elevata. Nonostante sia stato recentemente migliorato introducendo altri parametri di confronto, questo sistema ha molti difetti e imprecisioni. Una volta attivato, le gomme devono essere alla pressione perfetta perchè il sistema confronterà le successive variazioni di ogni gomma con questo parametro iniziale. Quindi ogni volta che gonfiamo o sostituiamo gli pneumatici, il sistema va resettato premendo un apposito pulsante di calibrazione. Il sistema ci avviserà solo quando la perdita di pressione sarà del 20% rispetto a quella che abbiamo impostato come base di partenza. Il sistema quindi non verifica che le gomme siano effettivamente...
Batterie al Litio: un algoritmo le renderà più efficienti
Con il prezzo dei carburanti fossili alle stelle e l’aumentare delle vetture elettriche o ibride, le batterie iniziano ad essere il nodo cruciale per capire se l’elettrico sarà davvero la nuova propulsione delle automobili degli anni a venire. Le batterie ad oggi più utilizzate sono le batterie agli ioni di Litio, tecnologia utilizzata per le notevoli prestazioni in termini di immagazzinamento e ricarica che però ha un grande difetto, come costi enormi e scarsità del metallo unito alla difficoltà di estrazione. Per questi motivi si cerca di ottimizzare e rendere sempre più prestazionali le batterie al Litio e alcuni ricercatori della University of California di San Diego, negli Stati Uniti, hanno elaborato un nuovo algoritmo che fornisce maggiori indicazioni sull’esatto comportamento degli ioni di litio. Il comportamento degli ioni di litio ha costretto fino ad oggi i tecnici dell’industria dell’automotive a sovradimensionare le batterie, con grandi dimensioni per aumentare la capacità ma con un grande peso. Il Professor Miroslav Krstic ed il suo gruppo di ricercatori hanno affermato che se si potesse conoscere con maggiore accuratezza quanto accede esattamente dentro le celle, allora si avrebbe la possibilità di aumentare le prestazioni delle batterie, riducendo le dimensioni delle batterie stesse, con un ovvia diminuzione del peso, degli ingombri e dei costi. Per queste ragioni hanno sviluppato un algoritmo che permette di diminuire i costi fino al 25%, diminuendo le dimensioni del pacco batterie e dei tempi di ricarica del 50%. Questa tecnologia deve ancora essere sviluppata e perfezionata, ma partner del calibro di Bosch e Cobasys stanno collaborando a tale progetto e nei prossimi tre anni vedremo i...
Lutto nel mondo dell’auto: Sergio Pininfarina ci ha lasciati
Sergio Pininfarina, figlio del fondatore dell’omonima carrozzeria automobilistica, si è spento martedì 3 luglio 2012 nella sua casa a Torino, all’età di 85 anni. Sergio era il figlio del fondatore della Pininfarina, ovvero Battista Farina detto “pinin”, dal cui soprannome nacque appunto la PininFarina. Inizialmente la Pininfarina era una piccola attività artigianale, ma divenne negli anni un’industria con la capacità di offrire al mercato automobilistico progettazioni complete di autoveicoli e di mezzi di trasporto, grazie al finanziamento di una zia della moglie e all’appoggio dell’amico Vincenzo Lancia, che per primo credette nel progetto di Pininfarina commissionando a pinin molte vetture Lancia. Il figlio Sergio introdusse non solo l’aspetto ingegneristico nelle vetture, ma anche l’importanza dell’aerodinamica oltre che del design. Nato l’8 settembre 1926 a Torino, Sergio si distinse da subito per le sue abilità meccaniche e stilistiche, laureandosi in Ingegneria Meccanica nel 1950 al Politecnico di Torino ed iniziando poi a lavorare per il padre. Dopo la morte del padre, rimase alla guida dell’azienda per molti anni, collaborando con i più grandi costruttori di vetture del mondo, come Lancia, Alfa Romeo, Ferrari e Maserati. Inoltre Sergio contribuì alla realizzazione della prima galleria del vento per modelli in scala 1:1 in Italia ed una delle sette esistenti nel mondo, inaugurata nel Novembre del 1972. Inoltre è stato da sempre sensibile ai problemi della sicurezza dell’automobile ed ha incoraggiato studi e ricerche in questo campo. La redazione di ItalianTestDriver.com esprime il più sincero cordoglio alla famiglia. [Show as...
Atti vandalici sulle auto: più di un italiano su dieci confessa di aver danneggiato un’auto
Il Centro Studi e Documentazione Direct Line ha condotto uno studio sugli atti vandalici compiuti sulle automobili, ed il risultato finale è inaspettato. Infatti gli italiani lamentano spesso di danni subiti senza motivo alle proprie vetture, ma mai nessuno confessa di essere proprio lui stesso “il vandalo”. La ricerca condotta da Direct Line ha svelato che più di 1 italiano su 10, ovvero il 14%, confessa di aver compiuto atti vandalici su un’altra auto. Tra questi atti vandalici, c’è chi ha danneggiato una vettura rigando la carrozzeria (7%), chi ha colpito uno specchietto retrovisore (3%) e chi ha rotto tergicristalli (2%). Altri bersagli, fortunatamente meno gettonati, sono i vetri (1%) e le gomme dell’auto (1%). Analizzando i risultati dello studio, si scopre che le donne ammettono nell’8% dei casi di aver rigato almeno una volta la carrozzeria di un’auto, mentre il 4% degli uomini ammette di aver danneggiato uno degli specchietti. Se si sposta l’attenzione sull’età degli intervistati, a sorpresa emerge che il 5% degli under 25 confessa di aver provocato danni ad una carrozzeria, percentuale che sale a 10% tra i 25-35enni, dato che sottolinea che l’atto vandalico non sempre viene compiuto in giovane età o per istinto di ribellione. Secondo i risultati della ricerca l’86% degli italiani assicura di non aver mai causato volontariamente danni ad un’altra auto, anche se i dati Direct Line riguardo le denunce per atti vandalici fanno registrare un aumento del 22% nel 2012 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’analisi della compagnia di assicurazioni Direct Line offre anche uno spaccato regionale, da cui emerge che cagliaritani (8%) e romani (6%) detengono il primato tra quelli che hanno rigato almeno una volta la carrozzeria; palermitani (10%) e bolognesi (7%) detengono il primato per danneggiamento degli specchietti, mentre torinesi (3%) e fiorentini (2%) detengono il primato del taglio delle gomme. Non si sono salvati bresciani (4%) e veronesi (4%) che preferiscono accanirsi più di altri su vetri e...