I musei dell’auto sono sempre qualcosa di unico e che ogni appassionato dovrebbe visitare, in particolar modo quando la casa in questione ha oltre 100 anni di storia ed è stata tra le prime ad esplorare il mondo dell’auto.
Questo è il caso di Peugeot, casa automobilistica che fonda le sue radici nel lontano 1896, quando ancora l’automobile non aveva ne un nome, ne una forma.
Grazie al viaggio #RoadToGinevra a bordo della sportiva Peugeot 308 SW GT (qui il test drive), abbiamo potuto scoprire tutti i segreti della casa francese visitando il Museo Peugeot nella cittadina di Sochaux, vero e proprio “custode” non solo delle vetture Peugeot, ma di tutti gli oggetti e dell’intera storia della casa francese.
Le origini
Peugeot ha origine nella zone delle città di Sochaux e Montbéliard, in Francia, luogo di residenza della famiglia Peugeot sin dal ‘400, dove avevano iniziato la produzione della pece. Da qui deriva il nome “Peugeot”, che nel francese dell’epoca significa “peciaio”.
Da sempre abili industriali, nel 1810 la famiglia Peugeot inizia l’attività di fonderia e laminatoio, evolvendo così nel tempo le tecniche di lavorazione dell’acciaio tra le migliori d’Europa.
Si passò così dalla produzione di lame, orologi, stecche per ombrelli e molle, con l’apertura di numerose altre fabbriche.
Ma è solo nel 1847 che compare per la prima volta lo stemma raffigurante un Leone sopra ad una freccia, che nel tempo diventerà esclusivamente un Leone stilizzato.
L’azienda era all’epoca in mano ai due fratelli Jules ed Emile Peugeot, i quali a partire dal 1865 introdussero i rispettivi giovanissimi figli Eugéne ed Armand, quest’ultimo artefice della nascita del marchio automobilistico conosciuto ancor oggi.
Nel 1889, all’esposizione universale di Parigi, Armand vide la Daimler Stahlradwagen, seconda vettura prodotta da Gottlieb Daimler e Wilhelm Maybach. Armand rimane colpito dal motore a combustione interna realizzato dai due tedeschi e alla fine della rassegna, riuscì ad avere i diritti per la produzione in proprio dei nuovi motori.
Peugeot Type 2 e Type 3: le prime auto
Le prime automobili della Casa francese sono prodotte a partire dal 1890, hanno quattro marce, 2 CV e raggiungono la velocità di 20 km/h.
Il primo modello ufficiale della Peugeot fu la Type 2, che a causa di problemi tecnici, fu seguito dalla Type 3, prima automobile a circolare sul suolo italiano e riconosciuta per i primi meriti sportivi di quelle che erano un tempo le fasi embrionali delle competizioni automobilistiche.
Insieme alla Type 3, venne apprezzata anche la Type 5 grazie al primo posto ottenuto nella Parigi-Rouen del 1894, considerata la prima gara automobilistica di sempre.
La disputa con Daimler per i motori
A causa della disputa in Alsazia, territorio da sempre conteso tra francesi e tedeschi, Daimler negò il permesso di commercializzare automobili Peugeot con il suo motore in Alsazia, proponendo ad Armand una deroga se le automobili fossero costruite nell’Impero tedesco.
Sentendosi offeso come francese, Armand decise di rinunciare ai motori Daimler e di costruirli in proprio, insieme all’ingegnere Gratien Michaux.
Così, nel 1897 la neonata Casa francese realizza il suo primo motore a scoppio progettato e costruito autonomamente: un bicilindrico orizzontale di varie cilindrate affiancato da un più economico monocilindrico verticale per rendere accessibile l’automobile a tutti. Questi motori equipaggiarono tutti i modelli Peugeot fino al 1902, anno in cui la casa francese aveva in listino già 23 modelli diversi.
L’idea del numero “0” ed il tetto rigido ripiegabile
Nel 1929 la 201 e con lei la nascita della denominazione con lo “0”, criterio utilizzato ancor oggi per le autovetture Peugeot, anche se alcuni modelli particolari utilizzano ormai il doppio zero.
La scelta aveva origine nel fatto che lo zero centrale della cifra, posta sulla calandra, eliminava l’antiestetico foro per la manovella d’avviamento.
Tranne rare eccezioni, a partire dal 1930 nessuna altra casa automobilistica poté utilizzare per i propri modelli una cifra a tre numeri con interposto lo zero, perché Peugeot aveva brevettato questa tipologia di numerazione.
L’unica deroga concessa a Ferrari per i modelli Dino 206, e Ferrari 208 e 308. Porsche invece, fu diffidata e costretta a modificare la già annunciata denominazione “901” in “911”, che le permise però di creare un mito che vive ancora oggi.
Negli anni ’30, Peugeot portò al debutto una grande invenzione: il tetto rigido ripiegabile per le vetture cabrio, che debuttò sulla Peugeot 402 Eclipse ma anche in molti altri suoi modelli dell’epoca.
L’invenzione del tetto rigido ripiegabile è da attribuire al dentista parigino Georges Paulin, che progettò un tetto rigido a scomparsa ripiegabile all’interno del bagagliaio, realizzando anche un prototipo su telaio Citroën AC4, nel 1932.
Il brevetto di Paulin, denominato “éclipsable”, fu acquisito da Peugeot che produsse così la 402 eclipse.
Il dopoguerra
Alla fine della seconda guerra mondiale, terribile conflitto che fermò tutta la produzione industriale di auto, nel 1948 Peugeot presentò la 203, prima Peugeot monoscocca ed unico modello nella gamma Peugeot dal 1949 al 1955.
Nel 1955 venne lanciata la Peugeot 403, un modello estremamente significativo nella storia della Casa, nata in collaborazione con Pininfarina. La vettura fu successo e nel 1959 fu proposta anche in versione a gasolio, la prima Peugeot diesel nella storia.
La nascita del gruppo PSA
La crisi petrolifera del ‘73 colpì un’altra casa francese, la Citroën, che rischiò il fallimento a causa delle scarse vendite dei propri modelli.
Fu la Peugeot a rilevarla e ad assumerne la direzione, a partire dal 24 giugno 1974, mentre nel 1976 ne acquistò il 90% del capitale: nacque la PSA Peugeot-Citroën, più comunemente nota come Gruppo PSA.
Nel 1983 Peugeot portò al debutto la 205, vettura utilitaria di gran successo disegnata da Pininfarina, per poi passare al successo delle 106, 206 306 degli anni 90 e di tutti i successivi modelli 207, 307, 407, fino agli attuali 108, 208, 308 e 2008, 3008 e 5008 per le SUV.
Peugeot nelle competizioni
Fin dal 1931, Peugeot partecipa al rally di Montecarlo, ma vanta presenze importanti anche nel campionato mondiale Rally.
Peugeot infatti ha dominato il campionato rally Gruppo B con la 205 Turbo 16, che ha vinto il trofeo mondiale costruttori e piloti nel 1985 con Timo Salonen e nel 1986 Juha Kankkunen, per poi ritirarsi dopo la soppressione della categoria Gruppo B.
Nel 1999, Peugeot torna nel campionato mondiale rally WRC, vincendo 3 volte il campionato costruttori (2000, 2001 et 2002) e 2 volte il campionato piloti (2000 e 2002) con Marcus Grönholm.
Attualmente, Peugeot corre nel CIR (campionato Italiano Rally) con la 208 T16 R5 di Paolo Andreucci,
Oltre ai Rally, Peugeot ha partecipato anche alla Parigi-Dakar vincendo 4 volte (1987, 1988, 1989 e 1990), vincendo anche la Dakar 2016 guidato dai piloti francesi Cyril Despres e Stéphane Peterhansel.
Peugeot ha partecipato anche alla Pikes Peak, vincendo con la Peugeot 405 T16 pilotata da Ari Vatanen e la 208 T16 nel 2013 con Sébastien Loeb, che stabilì anche il nuovo record del mondo di 8:13.808 migliorando il precedente di 49″.
Ovviamente questa è solo una piccola parte della grande ed incredibile storia Peugeot, raccontata in questo splendido museo che però non espone alcune auto vittoriose ed importanti della casa Francese.
Il viaggio nella storia Peugeot è stato davvero emozionante e Musei dell’Auto aiutano a capire la grandezza di una casa automobilistica, aumentando il rispetto e l’importanza verso tutte le persone che hanno creduto nell’automobile e contribuito alla creazione e alla storia dell’auto.