Per noi, come per molti altri, non è certo una sorpresa o una notizia bomba quella dell’annullamento dell’edizione 2013 del Motor Show di Bologna, ma lascia ugualmente l’amaro in bocca. Era ormai nell’aria questa drastica soluzione, e non solo per la mancata partecipazione del gruppo Fiat nell’edizione 2012 e di molte altre case nelle edizioni seguenti o precedenti, ma per la qualità degli stand e del servizio offerto. Da ormai troppi anni infatti, il Motor Show di Bologna non era più il Salone dell’auto italiana, ma seguiva quello che portava introiti, ovvero spettacoli in pista e forse troppa eccentricità, caratteristiche che in alcuni casi erano “oltre” la passione per le auto. Se paragonato a saloni di fama internazionale come Ginevra, Francoforte o Parigi, l’evento era nettamente inferiore, sotto ogni aspetto. L’unico vanto del Motor Show era la possibilità di effettuare test drive di molte vetture presenti sul mercato, le quali permettevano ai visitatori di scoprire i dispositivi elettronici delle ultime vetture e provare anche manovre estreme grazie ai numerosi tracciati. Per il resto però, i troppi anni di eccessi e organizzazione non al livello di quella estera, hanno portato alla chiusura (definitiva?) del Motor Show di Bologna. La motivazione ufficiale è “la totale assenza delle case automobilistiche di tutto il mondo”, ma crediamo che anche l’entusiasmo degli appassionati di auto sia calato. Anche le moto hanno abbandonato da tempo quel di Bologna, conferite a Milano con l’EICMA, Motor Show dedicato alle due ruote divenuto il più grande e importante evento dedicato alle due ruote del mondo, che nell’edizione 2012 ha ricevuto ben 510.560 visitatori e oltre 1.000 espositori provenienti da 35 paesi: il 78% dei presenti è arrivato dall’Europa; il 6% dall’America; il 13% dall’Asia; il 2% dall’Africa e l’1% dall’Oceania. (continua…)
Inoltre, pur offrendo negli anni un servizio sempre più eccellente, il prezzo del biglietto dell’EICMA è rimasto fisso a 18 euro, con grandi sconti per tutte le età. L’Italia però, patria delle vetture e dei motori più importanti e iridati del mondo, non può in nessun modo rimanere senza il proprio Salone dell’auto, visto che il salone di Torino ha chiuso i battenti da tempo ed ora il Motor Show di Bologna non c’è più. Può il paese che ha dato vita ad autovetture del calibro di Ferrari, Alfa Romeo, Maserati, Lamborghini, Lancia e Fiat rimanere senza Salone dell’auto? Ha dell’incredibile pensare che paesi “senza auto” come la Svizzera, abbiano il Salone dell’Auto di Ginevra, tra i più grandi saloni del mondo per importanza, blasone e area espositiva. Già in molti affermano che gli organizzatori della Fiera di Milano vogliano portare nel capoluogo lombardo anche le auto, prevedendo sin da subito un grande successo in termini di blasone, case costruttrici e visitatori, i quali gradirebbero sicuramente il trasferimento dato che la qualità sarebbe la stessa dell’EICMA ed è il polo fieristico è il più grande d’Europa. Anche Roma pare interessata, ma tutto lascerebbe intendere che Milano è favorita. Certo è che se il Motor Show andasse via dall’Emilia Romagna, la terra dei motori e la culla delle più grandi case automobilistiche del mondo, sarebbe un gran peccato non solo per l’immagine, ma anche per la storia che la lega alle vetture. L’annullamento del Motor Show è ovviamente un grande peccato ed una grave lacuna del nostro paese, che si va ad aggiungere alle altre numerose cose che non funzionano, ma la colpa non è solo delle case automobilistiche che non partecipano o del mercato in crollo.
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