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Motor Show 2014: poche case, molti spettacoli

Per molti mesi i media e la stessa azienda che gestisce il Motor Show di Bologna non hanno fatto altro che sponsorizzare la 39 edizione del Motor Show 2014 come quella “della svolta”, l’edizione che avrebbe rilanciato l’evento e avrebbe fatto capire che il Milano Auto Show o il salone dell’Auto di Torino non erano necessari. Spinti da una grande aspettativa e da un’immensa voglia di rivedere il Motor Show di un tempo, salone degno dei più blasonati saloni europei, abbiamo partecipato alla giornata dedicata alla stampa di venerdì 5 dicembre. Purtroppo, quello che abbiamo visto non solo non ci ha convinto, ma ci ha profondamente deluso. Questo perchè il Motor Show deve fare una scelta: o proporsi come salone dell’auto dove ogni casa espone nuovi modelli, concept e altro, o proporsi come “festa del motorsport” dove al centro vengono posti gli spettacoli in pista, come Formula E, V8 Nascar, drift, Motocross, memorial bettega e tutti gli spettacoli auotomobilistici del caso, senza case automobilistiche e stand. Vi diciamo questo perchè al Motor Show, solo otto case (sulle 14 menzionate) erano effettivamente presenti con un proprio stand (ed in alcuni casi la parola stand andrebbe ridimensionata).

Jaguar e Land Rover si presentano con 4 vetture, Mitsubishi e SSangyong con la gamma completa, Volkswagen con i 40 anni della Golf (con le 7 generazioni affiancate ed una Polo WRC) e Citroen, con 3 vetture (due C4 Cacatus ed una C1) ed uno stand notevolmente ridimensionato. Solo Nissan ha investito più degli altri nell’evento, con uno stand degno del nome dove erano presenti la Nissan Pulsar Nismo e la Nissan GT-R Nismo, mentre Smart (partner dell’evento) si è presentata con uno stand in grande stile, molte vetture e l’area test drive esterna per ForTwo e ForFour. Oltre queste 8 case (equivalenti a 6 stand), il resto erano piccoli stand da “fiera” con una monoposto di Formula E, una Tesla Model S e altri piccoli espositori, tanto da non riuscire a riempire tutto il padiglione, sprovvisto di tutti quei dettagli che ti fanno sentire in un salone dell’auto “di livello”.

All’interno del padiglione successivo con Ferrari, Maserati, Lamborghini, Pagani e Ducati, le eccellenze della Motor Valley. Ferrari è presente in massa grazie al Museo Casa Enzo Ferrari (MEF) e alcune importanti monoposto di Formula 1 e Vetture della gamma attuale, senza LaFerrari ma soprattutto senza lo stand vero e proprio. Lamborghini porta la splendida Miura, la Huracan e la Aventador, Ducati offre una distesa della maggior parte delle moto in gamma, Maserati con Quattroporte e Ghibli e, come ciliegina sulla torta, Pagani espone la Zonda Revolucion, davvero bellissima ed estrema. Ma il risultato finale di tutte queste bellezze risultava comunque povero, privo di passione, privo di quella voglia di ostentare i propri modelli come migliori del mondo, a causa di stand e cura dei dettagli che facevano capire quanto le case tenessero realmente all’evento. E negli altri stand la situazione era forse peggiore, con vetture di varie scuderie ed espositori messe qui e la per riempire gli spazi e provare ad offrire qualcosa da vedere. La presenza di Alfa Romeo era legata alla scuola di guida sicura di De Adamich con una splendida 4C ed una fantastica 8C Competizione, ma comunque senza lo stand ufficiale Alfa Romeo. E che dire di Honda? presente grazie alla concessionaria di Bologna? E Fiat, Seat, Audi e Jeep? presenti si, ma solo nell’area test drive esterna, non come stand o presenza.

Nell’aria, ma soprattutto nei volti dei visitatori si percepiva una sensazione di delusione e tristezza per una seconda occasione mancata. La povertà di contenuti, di idee e di attenzione ai dettagli, come la mancanza addirittura di una moquette per coprire il pavimento grezzo dei padiglioni, parlavano da sole. Purtroppo, quest’anno il Motor Show pare incentrato soprattutto su videogame (che chiamano “simulatori di guida”), area motorsport e concerti musicali, questi ultimi affollati e di successo ma che poco hanno a che vedere con il mondo dell’auto.

Se invece guardiamo il Motor Show 2014 come un evento Motorsport, le cose cambiano e alcuni vantaggi si vedono. Ad oggi infatti, il motor show è l’unico evento che permette a chiunque di provare moltissime auto (Smart, Audi, Seat, Fiat, Nissan Nismo, Quad, Motocross, ecc) grazie alle aree esterne per i test drive. Il tutto gratuitamente e con l’unico requisito della maggiore età e del possesso della patente: basta compilare un modulo con numero di patente e residenza ed il test drive potrà avvenire. Gli eventi e le gare nella Motorsport arena inoltre attirano un grande pubblico e piloti molto famosi, come Ken Block, Kubica, Trulli, Valsecchi e molti altri, insieme ad alcune dimostrazioni della Formula E, Drifting, Motocross e molto altro. Sotto questo punto di vista, il Motor Show è unico ed ha una grande potenzialità in grado di attirare molti appassionati.

Sia chiaro, non  abbiamo scritto questo articolo per gettare fango sul Motor Show o perchè vogliamo che chiuda, ma anzi, perchè vogliamo fortemente che diventi un evento che possa essere paragonato a saloni di altissimo livello, come il salone di Ginevra, di Parigi o di Francoforte. Nella Motor Valley che ha le più grandi case automobilistiche e motociclistiche del mondo vogliamo un salone dell’auto  che sia all’altezza, ed è da qui che si deve partire. Un salone che attragga tutte le case automobilistiche presenti sul mercato con una vera presenza come accade per i saloni esteri, che veda nell’italia il più grande palcoscenico automobilistico del mondo, non una fiera dove si provano videogame, si fanno tre sgommate, si guardano un paio di belle modelle e tutto finisce. Sarebbe fantastico realizzare un evento che coinvolga tutto il territorio della motorland, non solo Bologna ed il suo quartiere fieristico, con visite ai Musei di Lamborghini, ai due Musei Ferrari che ospitano anche Maserati e Alfa Romeo, al Museo Ducati di Borgo Panigale e senza dimenticare gli stabilimenti. Tantissimi appassionati infatti vorrebbero vedere come si costruisce una Ferrari, una Ducati o una Lamborghini (e avendolo provato, vi garantiamo che sono esperienze bellissime), ma anche tutto l’indotto non scherza, con aziende leader del mondo nel settore degli pneumatici, di elettronica e di moltissime altre componenti di auto e moto, attraversando una terra ricca anche di cibi e sapori.

Il Motor Show potrebbe essere un grande evento motoristico di portata mondiale, in grado di attirare chiunque non solo al salone, ma anche in tutte quelle strutture che riguardano il mondo dei motori, portando ricchezza e immagine al nostro paese. Questo secondo noi è come andrebbe fatto e pensato un salone dell’auto in Italia.

Anche se siamo emiliani e viviamo nella Motor Valley, dobbiamo essere onesti: se questo è il Motor Show e si intende andare avanti in questo modo, ben vengano i Saloni dell’auto di Torino o di Milano in grado di valorizzare le nostre aziende motoristiche ed il nostro paese. In confronto, il Motor Show del 2011 sembrava davvero vicinissimo al Salone di Ginevra.

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