Le auto che hanno fatto la storia: Maserati A6 G54 Zagato
Manuel Morlini
La Maserati A6 G54 Zagato è una di quelle rare eccezioni per cui l’abito, in questo caso l’auto, fa il monaco. Auto d’epoca per pochi, vettura chic e prestigiosa, la Zagato nacque nel 1954, segnando la fine di un’epoca e di un certo modo di intendere l’automobile sportiva. Scopo di Maserati era quello di riuscire a far convivere, in un’unica automobile, lo spirito elegante e quello sportivo, segnalando al contempo le caratteristiche del proprietario che con questo rinnovato spirito voleva identificarsi. Nei primi anni Cinquanta il Tridente decise infatti di allargare la famiglia e di optare per una serie di vetture esclusive, adatte sia ad un utilizzo stradale che sportivo. Sfruttando come base di partenza la A6 G 2000 – vettura prettamente sportiva – per la realizzazione del telaio della Maserati A6 G54, vettura prettamente stradale, i tecnici Maserati si rivolsero a Gilberto Colombo, un artigiano con esperienza pluriennale nel settore. Per quanto riguarda la carrozzeria invece, la casa italiana si affidò alle storiche collaborazioni con Frua, Allemano e sopratutto Zagato, che si impegnarono nella produzione fino al 1957, anno in cui l’ultima vettura venne costruita. Tra tutte, la versione ideata dal milanese Zagato è ancora oggi quella più ammirata e riconosciuta, amata soprattutto per la sua semplicità e linearità e destinata principalmente ad un utilizzo agonistico. Zagato produsse scocche su misura per ogni autovettura creata e, per la fabbricazione, fece ricorso ad alluminio e plexiglas per i cristalli laterali. Il tetto della vettura era uno degli elementi più caratterizzanti: esso era infatti privo delle classiche bombature. Sembra che Zagato abbia costruito solo un’autovettura con il tetto a doppia bolla: auto iscritta alla corsa Mille Miglia del 1956 da piloti italiani e successivamente venduta ad un collezionista italoamericano negli anni Sessanta.
Dal punto di vista tecnico, il motore – un sei cilindri – era montato quasi al centro del corpo della vettura. Il cambio era a quattro velocità non sincronizzate e venivano praticati fori radiali lungo i fianchi per migliorare la tenuta e le sollecitazioni. Da buona sportiva, gli interni della vettura non lasciavano molto spazio a lusso e fronzoli: la strumentazione di bordo era di qualità, ma le linee erano molto basiche ed essenziali. La Maserati A6 G54 Zagato venne prodotta in due versioni: stradale e da competizione e il tipico scarico sdoppiato fu prodotto da Abarth per la versione da strada mentre, per quella da competizione, il compito fu preso in carico dalla casa madre. Dalla sede modenese uscirono solo sessanta esemplari del modello A6 G54, ognuno curato e realizzato in modo unico, e di questi solo venti firmati da Zagato. Al contrario delle sue sorelle, le quali furono vendute in tutto il mondo, il modello Zagato venne acquistato esclusivamente in Italia, da piloti privati, e venne utilizzato prevalentemente per gare su lunghe distanza, corse su pista e cronoscalate. Non disdegnò inoltre uscite in competizioni quali il Giro di Sicilia e la Mille Miglia, in cui, complice la sua ottima tenuta di strada, venne scelta dalla leggenda della Formula 1 Stirling Moss e dall’esperto di motori Denis Jenkinson per compiere le ricognizioni in vista della gara del 1956 agonistico. La produzione della serie Maserati A6 G54 cessò nel 1957, precisamente il 4 aprile. Tale modello si stava facendo da parte per lasciare spazio ad una nuova arrivata, la Maserati 3500 GT, vero primo esemplare di produzione in serie a casa Maserati. La Maserati A6 G54 ha infatti segnato il passaggio dalla produzione automobilistica artigianale e quella industriale, ricalcando un procedimento che ancora oggi continua ad essere il modus operandi. Ad oggi le quotazioni per una G54 Zagato raggiungo la notevole cifra di cinquecentomila euro, prezzo che può aumentare ulteriormente se l’esemplare in questione vanta un passato