GP del Belgio 2013 di Formula 1: Pirelli introduce le gomme per il circuito di SPA
In questo video, Pirelli spiega alcuni metodi per monitorare e progettare un buon pneumatico da competizione spiegando anche la fantastica pista di SPA, valida per il GP del Belgio 2013 di Formula 1 che si terrà questo fine settimana. La formula uno negli ultimi anni ha subito molti cambiamenti radicali che hanno riscritto il modo in cui i team possono cercare le prestazioni assolute dalle proprio monoposto. Ai tempi odierni il maggiore sviluppo delle monoposto è stato improntato sull’aerodinamica e sulle gomme. Vediamo di analizzare più da vicino la sezione delle coperture; Un tempo si pensava prima a progettare una vettura e poi a gommarla, in quanto l’aspetto tecnico della macchina era primario rispetto allo studio che poteva derivare dalle gomme. Con l’avvento del monogomma, cioè la regola per il quale tutte le vetture devono “indossare” la stessa marca di copertoni, e l’avanzamento tecnologico, tra i quali la scoperta di nuovi materiali e nuovi modi di costruire la carcassa delle coperture, hanno fatto in modo che la progettazione venisse invertita. Ora una vettura viene studiata e sviluppata in base al tipo di pneumatico che si andrà a montare, in quanto ogni mescola produce effetti notevolmente diversi sul comportamento dinamico della monoposto. Basti pensare che una variazione sensibile di temperatura sulle coperture può comportare un drastico calo di prestazione, che si può quantificare in secondi sui tempi al giro e questo può accadere sia quando lo pneumatico è troppo freddo sia quando è troppo caldo. Si parla quindi di un range di utilizzo che deve essere sempre tenuto sotto osservazione per l’ottimale prestazione e usura della gomma. Infatti una gomma troppo fredda si strappa o forma quel fenomeno chiamato graining, cioè quando la gomma scivola contro la superficie in curva anziché opporvisi per effetto del grip, l’abrasione laterale contro la pista crea dei grumi sul battistrada, riducendo l’aderenza disponibile (Questi grumi poi si staccano, lasciando dei piccoli crateri sul battistrada). A testimonianza di quanto detto in precedenza, il problema di alcune monoposto che non sono efficaci in pista è il non riuscire a far lavorare le gomme come dovrebbero e quindi non raggiungere la prestazione che la copertura potrebbe dare. Molte volte questo accade perchè la monoposto non riesce a scaricare sulla gomma abbastanza carico derivato dalle accelerazioni laterali (forza g) così da non farle arrivare al range di utilizzo (o di arrivarci dopo alcuni giri di pista). Altre volte avviene il contrario, cioè che la gomma essendo troppo sollecitata si surriscalda perdendo efficacia, aumentando il degrado e portando ad una usura precoce. Si intuisce quanto le variabili siano numerose e difficili da controllare e quanto sia importante costruire una vettura...
Batterie al Litio: un algoritmo le renderà più efficienti
Con il prezzo dei carburanti fossili alle stelle e l’aumentare delle vetture elettriche o ibride, le batterie iniziano ad essere il nodo cruciale per capire se l’elettrico sarà davvero la nuova propulsione delle automobili degli anni a venire. Le batterie ad oggi più utilizzate sono le batterie agli ioni di Litio, tecnologia utilizzata per le notevoli prestazioni in termini di immagazzinamento e ricarica che però ha un grande difetto, come costi enormi e scarsità del metallo unito alla difficoltà di estrazione. Per questi motivi si cerca di ottimizzare e rendere sempre più prestazionali le batterie al Litio e alcuni ricercatori della University of California di San Diego, negli Stati Uniti, hanno elaborato un nuovo algoritmo che fornisce maggiori indicazioni sull’esatto comportamento degli ioni di litio. Il comportamento degli ioni di litio ha costretto fino ad oggi i tecnici dell’industria dell’automotive a sovradimensionare le batterie, con grandi dimensioni per aumentare la capacità ma con un grande peso. Il Professor Miroslav Krstic ed il suo gruppo di ricercatori hanno affermato che se si potesse conoscere con maggiore accuratezza quanto accede esattamente dentro le celle, allora si avrebbe la possibilità di aumentare le prestazioni delle batterie, riducendo le dimensioni delle batterie stesse, con un ovvia diminuzione del peso, degli ingombri e dei costi. Per queste ragioni hanno sviluppato un algoritmo che permette di diminuire i costi fino al 25%, diminuendo le dimensioni del pacco batterie e dei tempi di ricarica del 50%. Questa tecnologia deve ancora essere sviluppata e perfezionata, ma partner del calibro di Bosch e Cobasys stanno collaborando a tale progetto e nei prossimi tre anni vedremo i...
Ferrari presenta l’evoluzione dell’HY-KERS
Al salone dell’auto di Pechino (27 aprile-2 maggio) Ferrari ha presentato un nuovo sistema per il recupero dell’energia, l’evoluzione dell’HY-KERS, composto da due motori elettrici. Infatti il V12 Ferrari che equipaggia la 458 Italia porta al debutto l’evoluzione del sistema HY-KERS, per la prima volta con layout posteriore-centrale. Il potente 12 cilindri è abbinato al cambio F1 doppia frizione, al quale è associato un motore elettrico. Un secondo motore elettrico invece è dedicato ai sistemi ausiliari ed è collocato anteriormente al motore termico. I due motori elettrici sono collegati alle batterie che possono essere alloggiate nella vettura in funzione degli spazi e della configurazione definitiva. Nonostante l’inserimento di questi due motori elettrici e delle batterie, la vettura rimane comunque altamente sportiva grazie all’integrazione con i generatore elettrici, i quali incrementano le perfomance riducendo allo stesso tempo le emissioni di CO2. Gli apparati elettrici sono nuovi, di dimensioni e pesi ridotti, tanto da avvicinarsi all’obiettivo di 1 KW per ogni chilo di peso aggiunto a causa delle componenti ibride. Il motore elettrico della HY-KERS trasmette il moto attraverso una delle due frizioni del cambio e si collega ad uno dei due alberi primari, assicurando l’erogazione di potenza in modo istantaneo e continuativo tra il motore elettrico ed il motore termico. Durante la fase di frenata, il motore elettrico agisce come un generatore, sfruttando l’energia cinetica della coppia negativa per ricaricare le batterie. La gestione di questo cruciale compito è affidata ad una centralina elettronica dedicata, anch’essa di derivazione F1 come tutto il sistema che, oltre a comandare il motore elettrico, gestisce i sistemi ausiliari come servosterzo, servofreno, aria condizionata e sistemi di bordo. Questo nuovo sistema HY-KERS permette di ridurre del 40% le emissioni di CO2 sul ciclo combinato, pur aumentando le prestazioni. Lo studio del sistema è ormai alla fine della fase di sperimentazione, pronto per passare nei prossimi mesi alla fase di sviluppo, dopo la quale potrà essere abbinato alle prossime vetture del cavallino...
Alfa Romeo: nel 2013 un nuovo 1.8 Turbo benzina ad iniezione diretta da 300 CV
Alfa Romeo ha ufficializzato che a partire dal 2013 le vetture Alfa Romeo saranno equipaggiate con una nuova motorizzazione che è in fase di progettazione. Il nuovo propulsore è il 4 cilindri 1.8 litri turbo benzina ad iniezione diretta che sarà sviluppato e realizzato in Italia dalla FMA (Fabbrica Motori Automobilistici) di Pratola Serra, in provincia di Avellino. Questo nuovo motore potrà raggiungere 300 cavalli di potenza, con un incredibile rapporto di quasi 170 cv/litro, i quali gli permetterebbero di essere il leader della sua categoria. Il 1.8 ha il monoblocco in alluminio, il doppio variatore di fase, un turbo compressore ad alta efficienza e l’iniezione diretta di benzina a 200 bar. La forza di questo motore non sarà solo la potenza massima, ma anche la versatilità. Infatti il nuovo 1.8 potrà essere montato sulle vetture sia trasversalmente sia longitudinalmente, potendo quindi essere utilizzato da vetture a trazione anteriore, posteriore e integrale. Inoltre il motore sarà in linea con la normativa europea Euro 6 e con le più rigide normative degli Stati Uniti d’America, chiamata Tier2Bin5. DEBUTTO Questo nuovo motore farà il suo debutto sulla tanto attesa Alfa Romeo 4C, la quale sarà commercializzata proprio nel 2013. Non è escluso però che il nuovo 1.8 venga utilizzato anche per versioni sportive, SUV e sulla nuova berlina Alfa. Il responsabile dei marchi Alfa Romeo e Maserati, Harald Wester ha affermato: “Questo è un passo fondamentale nel nostro impegno per riposizionare il marchio Alfa Romeo per la distribuzione a livello globale. L’introduzione del marchio nel mercato USA a partire dal 2013 rimane il nostro obiettivo primario. Gli sforzi di risorse in tutto il Gruppo per lo sviluppo di cambi e trasmissioni che rispondano alle esigenze specifiche di Alfa Romeo è la dimostrazione del nostro rinnovato impegno per lo sviluppo di questo marchio. Questa è la prima di una serie di iniziative che saranno implementate nel prossimo futuro per ristabilire una connessione tra Alfa Romeo e le proprie radici storiche di marchio sportivo...