Jeep Renegade: debuttano il 1.6 E-TorQ e nuovi cambi automatici a 6 e 9 marce
La Jeep Renegade amplia la sua gamma offrendo una nuova motorizzazione: il benzina 1.6 E-torQ da 110 CV con cambio manuale a 5 marce e trazione anteriore, che equipaggerà il modello d’ingresso alla gamma Jeep. Vengono offerti inoltre il nuovo cambio automatico a 9 marce per il 1.4 Turbo benzina MultiAir II da 170 CV a trazione integrale 4×4 (inizialmente disponibile solo per il 2.0 litri Diesel, qui la nostra prova su strada) ed il cambio automatico a 6 marce DDCT con doppia frizione al 1.4 Turbo benzina MultiAir II da 140 CV e trazione anteriore. Già ordinabili presso tutti gli showroom Jeep, le tre nuove versioni contribuiranno a consolidare il successo del marchio che, in Italia, nei primi quattro mesi del 2015, ha quasi triplicato le vendite (+287%), successo dovuto in gran parte alla Renegade prodotta a Melfi ed esportata in oltre 100 paesi nel mondo. Il listino parte dai 20.800 euro della nuova versione Sport 1.6 E-torQ per raggiungere i 32.800 euro per la top di gamma Trailhawk 2.0 Multijet II da 170 CV, cambio automatico a 9 marce e trazione integrale “Jeep Active Drive Low”. Il nuovo 1.6 E-Torq La nuova motorizzazione benzina 1.6 E-torQ da 110 CV e 152 Nm di coppia è disponibile sugli allestimenti Sport e Longitude, insieme al cambio manuale a 5 marce e alla trazione anteriore. Il motore impiega 11,8 secondi per toccare i 100 km/h e raggiunge i 178 km/h, con emissioni pari a 141 g/km di CO2 ed un consumo medio di 6 litri/100 km (16,5 km/l). Il propulsore da 1,6 litri E-torQ ha un peso contenuto grazie all’adozione di componenti appositamente progettati e pistoni con rivestimento in grafite, ottimizzati per ridurre attrito e peso, insieme alle bielle forgiate in acciaio e la coppa dell’olio in alluminio che contribuiscono ulteriormente alla riduzione del peso. La gamma Attualmente la gamma di Jeep Renegade per l’Italia prevede quattro allestimenti (Sport, Longitude, Limited e Trailhawk), tre trazioni (anteriore, integrale “Jeep Active Drive” e “Jeep Active Drive Low”), quattro cambi (manuale a 5 marce, manuale a 6 marce, automatico a 6 marce con doppia frizione e automatico a 9 marce) e sette motorizzazioni: i benzina 1.6 E-torQ da 110 CV e 1.4 MultiAir II da 140 CV o 170 CV, oltre ai turbodiesel 1.6 Multijet II da 120 CV e 2.0 Multijet II da 120, 140 o 170 CV. Per scoprire tutte le informazioni, la dotazione e gli optional della Renegade utilizzate il nostro listino. ...
Hyundai: la nuova B-SUV si chiamerà Creta
Dopo essere tornata ai nomi per i propri SUV, ed avere presentato la nuova Hyundai Tucson allo scorso Salone di Ginevra, la casa coreana ha ufficializzato il nome della sua nuova B-SUV: si chiamerà Hyundai Creta. Il nome “Creta” è stato scelto non solo in riferimento all’isola greca, punto di riferimento della Grecia nel suo periodo di massimo splendore e collegamento tra Europa , Asia e Africa, ma ricorda anche la parola creatività. Inoltre, è un nome semplice e chiaro da ricordare e pronunciare, motivo per il quale Hyundai ha rinunciato alle sigle “ix”. Questa nuova SUV compatta sarà un’auto “globale” (come la Ford EcoSport) e farà il suo debutto nel mercato indiano entro la fine del 2015. In seguito, non è escluso che debutti anche nel mercato Europeo entro il 2016, visto il grande successo di queste segmento. I numeri parlano chiaro per quanto riguardo il mercato della B-SUV, e anche Hyundai vuole provare a ritagliarsi una piccola fetta di questo segmento, ma dovrà scontrarsi con vetture già affermate e in fase di ascesa, come la Nissan Juke, la Peugeot 2008, la Renault Captur e la Fiat...
Test Drive: Fiat 500X 1.4 MultiAir 140 CV
Dal lancio ufficiale di Gennaio ad oggi, sono passati circa 5 mesi, e la Fiat 500X ha già iniziato la sua scalata verso la vetta del segmento delle SUV compatte, con numeri sempre in crescita e segnando +51% nel mese di aprile. Tra le motorizzazioni più interessanti c’è sicuramente il 1.4 Multiair da 140 CV, motore che abbiamo scelto per la nostra prova su strada, abbinato al cambio manuale a 6 marce e alla trazione anteriore. All’esterno, la 500x è in allestimento Cross, con linee muscolose e paraurti dal design robusto, perfetta anche per un pubblico maschile amante del design off-road. Il colore, dal vivo, è tra i più belli che si possano scegliere: il Rosso Passione, un rosso acceso metallizzato, moto diverso dal rosso amore tristrato del nostro primo test drive, che dal vivo si avvicinava più ad un colore pastello e che si fa notare. I cerchi sono da 17 pollici e maniglie, baffo anteriore e cornici dei fari posteriori sono in alluminio satinato. Una combinazione di colori ed estetica che, a nostro parere, è tra le più belle dell’offerta. INTERNI Gli interni della 500x scelta per il nostro test drive sono in allestimento Cross, allestimento molto vicino al top di gamma full optional, a cui mancano solo i fari allo xenon ed i sedili riscaldabili. Seduti nell’abitacolo, le plastiche del volante, la pelle morbida dei pannelli porta, il tessuto dei sedili ed i materiali del pomello del cambio, confermano che con la 500X, Fiat ha fatto un netto salto di qualità, che nessuna altra auto in gamma è in grado di offrire. Plastiche morbide sono utilizzate anche per la parte superiore della plancia, mentre il tunnel centrale è in alluminio spazzolato, dove sono inseriti il selettore (Normal, Sport e Off-road), due vani portabibite e porte USB, SD e per iPod. I sedili sono perfetti sia per l’uso di tutti i giorni, sia per spingere e divertirsi con la modalità Sport, grazie alla loro morbidezza, alla regolazione lombare elettrica, ma soprattutto al contenimento laterale che riescono ad offrire in curva. I pulsanti su volante e plancia sono solidi e permettono di gestire il ricco sistema del computer di bordo, che può visualizzare la carica della batteria (optional raro ma molto utile), la pressione degli pneumatici, l’accelerazione laterale (per gli amanti della F1) ed i sensori di parcheggio, insieme ovviamente a consumi e autonomia. La plancia è color canna di fucile goffrata e gradevole al tatto, con il cassetto portaoggetti refrigerato che può contenere una bottiglietta d’acqua da 0,5 litri. Il sistema di infotainment Uconnect è chiaro ed intuitivo, anche se la risposta al tocco non è delle più...
La Lamborghini Urus si farà in Italia
La Lamborghini Urus, il nuovo SUV della Casa del Toro, facente parte dell’orbita Volkswagen, verrà costruita in Italia, a Sant’Agata Bolognese, sede storica del Marchio, per debuttare nel mercato internazionale nel 2018. La notizia era nell’aria già da un po’ ed è stata confermata ieri, nel corso di una conferenza stampa congiunta in cui era presente, oltre all’azienda, il governo italiano. L’investimento dei tedeschi è importante, pari a circa un miliardo di euro, servirà ad ampliare l’attuale area produttiva di Bologna (da 80.000 mq a 150.000 mq) e accogliere le linee della Urus, senza contare gli ulteriori benefici per la rete nazionale dei fornitori. L’Italia contribuirà con 80 milioni, di cui il produttore beneficerà mediante sgravi fiscali. Perché lo Stato è intervenuto nella faccenda? Inizialmente, in Volkswagen, ipotizzavano che la nuova Lamborghini Urus sarebbe stata costruita a Bratislava, in Slovacchia, certamente per questioni di minori costi (lì vengono già prodotte le Audi Q7, Volkswagen Touareg e parti della Bentley Bentayga). L’appoggio del governo italiano al progetto sarebbe servito invece per creare nuovi posti di lavoro (circa 500) in terra nostrana e fare in modo che la vettura, prodotta quindi in Italia, potesse fregiarsi del “Made in Italy”, così tanto apprezzato in diversi settori, tra cui l’automobile. Lamborghini, infatti, come anche Ferrari e altre, ha la fama di essere una Casa costruttrice di prestigio, nata e cresciuta proprio in Italia. La dirigenza del Gruppo Volkswagen e, quindi, di Lamborghini, si dice soddisfatta dell’accordo, giudicato interessante e convincente. Della stessa idea è il premier Matteo Renzi, il quale sostiene che la vicenda testimonia come sia possibile avere investimenti di qualità in Italia, luogo in cui si tornerà a creare prodotti di rilievo che il mondo apprezzerà, in virtù di quel “Made in Italy” simbolo di qualità e attenzione al dettaglio, in molti ambiti. Peccato, però, che la gestione di Lamborghini non sia più italiana. E voi, cosa ne pensate? Siete d’accordo nel finanziare con denaro pubblico un’azienda estera, nonostante radici e immagine siano italiane, anche a fronte di nuovi posti di lavoro, oppure lo trovate sbagliato? Fatecelo sapere! IMMAGINI LAMBORGHINI URUS [Show as...
Bentley Bentayga: avvistata quasi senza camuffature
Il primo SUV di Bentley, la Bentayga, sta affrontando gli ultimi test su strada, come dimostrano le recenti foto spia di Motorauthority che la immortalano, quasi senza camuffature, lasciandoci così capire quale sarà il suo aspetto definitivo. La Bentayga riprende e sviluppa i concetti del prototipo EXP 9 F, presentato nel 2012 al Salone di Ginevra, modificato però tenendo conto dei pareri del pubblico. Il frontale, come da tradizione della Casa inglese, presenta la classica e imponente griglia cromata, i gruppi ottici che sembrano presentare il layout tipico di Bentley, tre prese d’aria (ridotte da camuffature) e una piastra coprimotore verniciata a contrasto. I fianchi sono corposi e lineari, con protezioni nella parte bassa e un rigonfiamento che coinvolge il passaruota posteriore e arriva fino alla coda, anch’essa imponente, con spoiler sopra al lunotto e grandi terminali di scarico di forma ovale e schiacciata. I gruppi ottici sono camuffati. INTERNI Dentro, oltre a pelle, legno e alluminio, saranno presenti numerosi ritrovati tecnologici, come il sistema di visione notturna, il pulsante a sfioramento per l’accensione e lo spegnimento dell’auto, il quadro strumenti digitale e l’head-up display evoluto. Per quanto riguarda la meccanica, sappiamo che la nuova Bentley Bentayga condividerà il pianale con l’Audi Q7 e la Volkswagen Touareg. MOTORI Secondo le indiscrezioni, sotto al cofano dovrebbero esserci un 4.0 V8 con doppia sovralimentazione (TwinTurbo) e un 6.0 W12 TSI, anch’esso TwinTurbo, accreditato di ben 608 CV e capace di erogare 900 Nm di coppia massima. In seguito, la gamma potrebbe ampliarsi con l’arrivo di una variante ibrida plug-in. La Bentley Bentayga sarà assemblata a Crewe (Inghilterra), con le scocche e carrozzeria grezza prodotte a Bratislava (Slovacchia) ed inviate in Inghilterra. Il debutto dovrebbe avvenire nel 2016, anche se probabilmente verrà svelata già nel corso del 2015. Infine, una curiosità sul nome: “Bentayga” evoca la taiga, grande foresta subartica dell’emisfero settentrionale, ma è anche un riferimento a Roque Bentayga, un picco roccioso che si trova sulle Isole Canarie. Questi nessi naturalistici contraddistinguono ovviamente lo spirito da SUV della nuova vettura. TEASER E FOTO SPIA BENTLEY BENTAYGA [Show as...
Renault Kwid: mini SUV da 5.000 euro per l’India
Una vettura lunga solo 3,68 m e larga 1,58 m, economica e resistente, con una carrozzeria dall’aspetto robusto e avventuroso e una linea piacevole: sono i tratti salienti della nuova Renault Kwid, destinata però solo all’India. Il prezzo è basso per noi, ma risulta in linea con gli standard del mercato indiano (per questo genere di vetture): si parla di 300.000/400.000 rupie, vale a dire circa 4.200/5.600 euro. La Kwid è stata sviluppata proprio in India e nasce sulla base della piattaforma modulare CMF-A di Renault-Nissan (è il primo modello ad utilizzarla). L’altezza da terra è di 18 cm e le protezioni applicate al corpo vettura la rendono adatta ai fondi, spesso difficili, dei luoghi a cui è destinata. INTERNI All’interno, spazio e multimedialità sono i concetti che i progettisti hanno considerato di più. L’ambiente semplice e sobrio, non vetusto, accoglie cinque persone e presenta elementi come la strumentazione digitale e il sistema multimediale con touchscreen da 7 pollici, dotato di navigatore e Bluetooth. Al di là delle caratteristiche, comunque, l’importanza della Renault Kwid sta nel fatto che la sua ragion d’essere segna un cambiamento di tendenza, a dire la verità in atto già da un po’. Un tempo, in mercati come l’India, la Cina, la Russia o l’America meridionale, molti Costruttori vendevano modelli presenti da tempo nei listini europei, spesso superati o comunque obsoleti, senza sviluppare nulla di nuovo. Oggi, l’Europa non dà più gli stessi risultati di una volta, nonostante gli ultimi segnali di ripresa. Le Case automobilistiche cercano quindi di sfruttare le potenzialità dei mercati emergenti, che possono fare la loro parte e permettere di incrementare i volumi di vendita, proponendo automobili moderne e più al passo coi tempi. Spesso, come nel caso della Renault Kwid, non sono allo stesso livello delle europee, che spiccano in termini di stile, cura del dettaglio e tecnologia, rivolgendosi a ben altri orizzonti. Non è sempre così, comunque: si veda il caso di DS, volto premium del gruppo PSA Peugeot-Citroën, che in Cina propone vetture di lusso come DS 5LS e DS 6 WR, non presenti in Europa. IMMAGINI RENAULT KWID [Show as...