Nuova Volkswagen Tiguan, la SUV compatta tedesca
A Francoforte è stata presentata anche la nuova Volkswagen Tiguan, SUV compatta di Volkswagen svelata in tre varianti: la più sportiva R-Line, la standard e la off road. Costruita sulla piattaforma modulare MQB si presenta 60 mm più lunga 30 mm più larga e con un passo allungato di 70 mm rispetto alla versione che va a sostituire (Lunga 4.48 m, alta 1.63 e larga 1.83, con un passo di 2.68 m). Tuttavia, nonostante le dimensioni aumentate diminuisce il peso: il nuovo modello peserà infatti 50 kg in meno del precedente. Dunque aumentano le dimensioni a favore di una migliore abitabilità interna e cresce anche il bagagliaio che adesso ha un volume di carico di 615 litri, che diventano 1.665 una volta abbattuti i sedili posteriori. La linea risente degli stilemi adottati sugli ultimi modelli della casa di Wolfsburg, linee tese e spigolose dunque. All’anteriore spicca la griglia sulla a calandra a listelli orizzontali con il disegno dei fari a LED, non troppo originale per la verità, che ne segue l’andamento. La fiancata ricorda molto da vicino la BMW X5, sia per il taglio dei finestrini che per la linea che la percorre partendo dai gruppi ottici posteriori e che collega tra loro le maniglie dei due sportelli per concludersi appena sopra il passaruota anteriore. Al posteriore infine da segnalare i gruppi ottici che si prolungano sulla fiancata e piccolo spoiler (più ampio sulla R-line) sopra il lunotto. INTERNI All’interno l’impostazione è come sempre teutonica con i comandi disposti razionalmente e molto facili da raggiungere. Al centro della plancia, rivolta come sulla Golf VII verso il guidatore, spicca lo schermo touch con sensori a sfioramento, da cui possono essere gestite le principali funzioni di bordo. Il sistema sarà compatibile con Apple e Android e sarà possibile replicare a bordo le app del telefonino. La classica strumentazione analogica può essere sostituita dall’Active info Display, uno schermo da 12,3 pollici. Dal punto di vista della dotazione sono molti i sistemi a disposizione e vanno dal cruise control attivo con radar (e se in combinazione con il cambio automatico DSG con Traffic Jam Assist) al side assist, passando per i più nuovi sistemi di sicurezza come Front assist con City Emergency Braking, il Lane Assist e il Pedestrian Monitoring. Il tutto associato ai nuovi servizi online che possono dare in tempo reale notifiche sulle reali condizioni del traffico o indicare i parcheggi disponibili. La nuova Tiguan sarà proposta nei classici tre allestimenti, Trendline, Comfortline e Highline. MOTORI Le motorizzazioni saranno tutte 4 cilindri e tutte abbinabili, a parte le entry level, alla trazione integrale 4motion aggiornata con il sistema Active Control che controlla la...
Porsche Mission E, il futuro secondo Porsche
Porsche a Francoforte ha presentato la Porsche Mission E andando a sfidare direttamente Tesla (la casa americana che produce auto elettriche) e realizzando una concept che prefigura una possibile berlina di segmento inferiore alla Panamera, già da tempo nei progetti della casa di Zuffenhausen. La Mission E è anche uno studio sugli stilemi che vedremo sulle Porsche del futuro: e allora analizzarne la linea diventa molto importante. Alcuni elementi vengono direttamente della tradizione come, ad esempio, i fianchi sul passaruota posteriore che così come i finestrini posteriori, richiamano la 911. I gruppi ottici anteriori sono invece dei proiettori matrix LED a quattro elementi simili a quelli visti nella 918 Spyder. La fiancata è caratterizzata dalle portiere ad apertura contrapposta e spicca l’assenza del montante centrale, che favorisce l’accesso ai posti dietro. Inoltre risaltano la presa d’aria dietro il passaruota anteriore e le minigonne con colore a contrasto. Al posteriore spicca invece lo spoiler che sovrasta i fari caratterizzati da un’unica linea che taglia trasversalmente la vettura e che ingloba il logo della casa, e un enorme estrattore sotto il paraurti posteriore. I cerchi bicolore in bianco e nero, da 21’ pollici all’anteriore e 22 al posteriore, sono interamente realizzati in fibra di carbonio. INTERNI All’interno la strumentazione è replicata su uno schermo curvo Oled, mentre gli schermi 3D presenti all’interno dell’auto modificano il posizionamento degli oggetti in base alla posizione del guidatore per garantire così sempre la massima visibilità. I comandi di bordo sono attivabili sia attraverso un sistema di tracciamento dello sguardo, sia tramite input gestuali. Inoltre è disponibile un sistema olografico in grado di disporre i principali comandi davanti alla console centrale. Comandi replicati anche sullo schermo, che ovviamente è touch screen. L’accesso alle funzioni di bordo è possibile anche attraverso il Porsche Car Connect, che consente di accedere in remoto. Questo sistema permette anche di inviare informazioni di diagnostica alle officine autorizzate, o aggiornamenti per telaio, infotainment e propulsori scaricabili dal Porsche Connect Store. MECCANICA E MOTORI Dal punto di vista tecnico la Mission E ha una struttura in alluminio, acciaio e CFRP per ottenere un ottimo bilanciamento tra rigidità, sicurezza e peso. I propulsori sono due motori elettrici sincroni a magneti permanenti simili a quelli della 919 Hybrid LMP1, che oltre a spingere la vettura gestiscono la potenza e il recupero dell’energia in frenata. Oltre alla trazione integrale anche la sterzata è integrale. L’impianto elettrico è da 800 Volt, che rispetto ai 400 Volt consente una risposta più pronta anche nelle accelerazioni ripetute. Le batterie sono disposte sotto l’abitacolo per garantire un centro di gravità basso ed un migliore bilanciamento dei pesi. La ricarica può avvenire in...
Jaguar F-Pace, la prima SUV del Giaguaro
Jaguar ha trovato un modo senz’altro appariscente per presentare il suo primo SUV. La Jaguar F-Pace è infatti entrata nel Guinness World Records dopo aver affrontato un giro della morte su una piattaforma alta 19,08 metri con alla guida lo stuntman Terry Grant. L’evento è servito anche per celebrare gli ottant’anni del marchio di Blackpool. La prima SUV del giaguaro (lunga 4.731 mm, larga 2.874 mm e con un passo di 2.874 mm) presenta linee sportiveggianti con gradi prese d’aria e un’enorme calandra all’anteriore. Le fiancate sono scavate, al posteriore il lunotto è molto inclinato e spiccano l’estrattore e i gruppi ottici in stile F-type. Ad una linea sportiva corrisponde uno sforzo, fatto dai tecnici di Blackpool, anche in ottica di contenimento dei pesi, al punto che la F-Pace presenta una scocca che fa largo uso di alluminio (80% circa, la stessa di XE e XF) il cui peso è appunto di solo 289 kg (lo stesso di quella della 500L per intenderci), che consente di mantenere il peso totale della vettura ad appena 1.665 Kg. Il punto di riferimento con cui confrontarsi è stata la Porsche Macan, dunque le parole d’ordine sono sportività ed eleganza. INTERNI Gli interni della F-Pace sono appunto improntati all’eleganza e alla cura del dettaglio. Spiccano lo schermo da 11 pollici del cruscotto e lo schermo da 12 pollici della console centrale che permettono di gestire le funzioni di bordo grazie anche ad un processore quad-core e ad una connessione internet che consente, tra l’altro, di utilizzare delle funzioni da remoto: ad esempio è possibile accendere il climatizzatore prima di arrivare in auto tramite Apple Watch. L’idea è anche quella di attrarre un pubblico diverso rispetto ai soliti standard della casa, puntando anche ai giovani attraverso la tecnologia e alle donne attratte dalla guida alta e dal bagagliaio capiente (650 litri) che presenta inoltre un fondo piuttosto regolare, che facilita le operazioni di carico. Dal punto di vista tecnico si è preferito non rinunciare al feeling di guida della trazione posteriore e la trazione integrale dunque entra in funzione solo “in caso di emergenza”. In caso di bassa aderenza infatti interviene l’All Surface Progress Control (ASPC), sistema che controlla automaticamente acceleratore e freni (fino a 30 km/h) lasciando al guidatore solo il volante. La gamma italiana sarà composta dagli allestimenti Pure, Prestige, Portfolio, R-Sport, S e First Edition. MOTORI Tre le motorizzazioni disponibili, tutte abbinabili alla trazione posteriore o integrale e al cambio manuale o doppia frizione 8 rapporti. Due diesel: un 2.0 litri da 180 CV e 430 Nm di coppia, e un 3.0 litri V6 da ben 300 CV e 700 Nm. A...
Lamborghini Huracan spyder, il toro perde la testa
A Francoforte è presente anche la Lamborghini Huracan Spyder, versione scoperta della Huracan diretta rivale della Ferrari 488 Spider. Secondo gli esperti era programmata per il Salone di Ginevra ma l’uscita della rivale di Maranello avrebbe costretto i tecnici di Sant’Agata ad affrettare i tempi. La Huracan LP 610-4 spyder si presenta in terra tedesca con una linea in tutto e per tutto simile a quella della versione coupé, con grosse prese d’aria all’anteriore, muso schiacciato verso il basso, gruppi ottici a led dal disegno moderno e parabrezza molto inclinato. In questa versione spyder è la capote in tela ad attirare le attenzioni: il meccanismo di apertura e chiusura impiega 17 secondi per compiere tutta l’operazione ed è attivabile fino ad una velocità di 50 km/h. Inoltre ha la possibilità di azionare in maniera indipendente il lunotto posteriore, che funge da frangivento, se la capote è abassata. Dal punto di vista meccanico la spyder condivide l’architettura della coupé, con telaio ibrido in alluminio e carbonio che garantisce un peso ridotto e una rigidità torsionale fino al 40% superiore rispetto, ad esempio, al telaio della Gallardo spyder. Il fondo della vettura è completamente piatto, il che contribuisce a sfruttare al massimo gli effetti dell’estrattore e dello spoiler posteriore. È possibile selezionare diverse modalità di guida, come sulla coupé, ed avere come optional gli ammortizzatori magnetoreologici, che variano la densità del fluido interno con una reazione ad un campo magnetico controllato elettronicamente, il che permette di adattarsi in maniera immediata alle condizioni della strada. L’impianto frenante monta dischi carboceramici per resistere alle alte temperature. MOTORE Sotto il cofano la Huracan spyder monta il V10 5.2 litri da 610 CV e 560 Nm di coppia, che spinge il toro di Sant’Agata sullo 0-100 in appena 3,4 secondi e ne impiega appena 10,2 per raggiungere i 200 Km/h, con una velocità massima di 324 km/h. Per quanto riguarda il motore è molto interessante la tecnologia Cylinder on Demand che permette di disattivare ben 5 cilindri su dieci quando non si preme a fondo l’acceleratore e insieme al sistema start and stop permette di contenere consumi ed emissioni. Il cambio, infine, è un 7 marce doppia frizione, unito alla trazione integrale che ripartisce la coppia: 43% all’anteriore e 57% al posteriore, ma con la possibilità di variare adattandosi al grip e al fondo stradale. Il risultato è una vettura estremamente sportiva e dinamica: la Huracan ha perso la testa ma non il carattere. FOTO LAMBORGHINI HURACAN SPYDER [Show as...
Citroen Cactus M Concept: il tributo alla Mehari
A Francoforte Citroën presenta la Citroen Cactus M, una concept ispirata alla “spiaggina” Mehari. Nella linea riprende la C4 Cactus, e la concept Citroën Aircross, con le bombature sulle portiere i gruppi ottici a taglio sull’anteriore e quadrati al posteriore. I passaruota allargati, i cerchi da 19 pollici, il parabrezza quasi verticale, la maggiore altezza da terra e l’abitacolo completamente aperto contribuiscono a dare l’idea di un veicolo passe partout orientato all’avventura. I montanti del parabrezza e il roll bar rivestiti in legno richiamano le tavole da surf (Citroën ha anche realizzato due tavole personalizzate, con i colori del concept) che possono essere fissate sul roll bar. Il design globale dell’auto si ispira a quello di una barca, persino i poggiatesta sono ispirati ai parabordi delle barche, e le linee fluide e continue tendono a dare l’idea di un oggetto modellato in un blocco unico. Il veicolo presenta anche le funzionalità di una barca: i rivestimenti di plancia e sedili, ad esempio, sono studiati come le tute da surf, in modo da permettere agli occupanti di sedersi anche da bagnati. INTERNI L’abitacolo può completamente essere lavato con un getto d’acqua grazie ai canali di scolo sul pavimento. Altra soluzione improntata alla praticità è la possibilità di accedere ai sedili posteriori scavalcando le fiancate che infatti presentano delle scanalature per facilitare l’operazione. Lo spirito improntato all’avventura è confermato dall’abitacolo che si trasforma in cuccetta grazie al sedile posteriore che si prolunga sul piano del bagagliaio e alla capote che con un sistema di gonfiaggio, azionato da un mini compressore nella zona posteriore, diventa una tenda autoportante. Dal punto di vista tecnico il Grip Control e le ruote Tall&Narrow consentono di legare il sistema antipattinamento e l’assetto rialzato rendendo la vettura adatta a tutte le tipologie di terreno. Infine per quel che riguarda il propulsore i tecnici Citroën hanno montato un 1.2 Purethech turbo benzina da 110 CV abbinato al cambio automatico EAT6. Andreste in spiaggia a divertirvi con quest auto? FOTO CITROEN CACTUS M CONCEPT [Show as slideshow] 1 2 3...
Skoda Octavia RS 230: la sportiva in incognito
La casa della freccia alata ha rilasciato immagini e informazioni ufficiali sulla nuova Skoda Octavia Rs 230. Fin dalla linea si nota il carattere particolare della vettura. Il modello è infatti dotato di tutta una serie di elementi che la rendono immediatamente riconoscibile, a cominciare dai dettagli in nero lucido, come la griglia del radiatore, le calotte degli specchietti, la griglia a nido d’ape o i mancorrenti sul tetto per la versione wagon. La nuova RS 230 è disponibile in quattro colori: Rosso Corallo, Bianco lunare, Nero tulipano e Grigio acciaio. I cerchi da 19 pollici Xtreme, sempre in nero lucido, insieme ai loghi RS donano un ulteriore tocco di esclusività alla vettura. Infine al posteriore spiccano lo spoiler e i terminali di scarico, sempre in nero lucido, che sono stati rivisti anche dal punto di vista tecnico per ottenere un sound più corposo. Ovviamente le più interessanti novità sono dal punto di vista tecnico, con l’assetto ribassato di 15 millimetri rispetto alla versione tradizionale, lo sterzo progressivo elettromeccanico e soprattutto con il differenziale anteriore a bloccaggio elettronico, che permette di trasferire la coppia, se necessario, ad una sola delle ruote anteriori migliorando il piacere di guida e riducendo di molto la possibilità di sottosterzo in fase di accelerazione. INTERNI Anche per quel che riguarda gli interni sono molti i dettagli in nero lucido e spiccano anche le cuciture a contrasto in rosso, sul volante (sportivo a tre razze) la leva del cambio e quella del freno a mano. Anche i sedili, dall’impostazione sportiva e pensati per trattenere il corpo in curva, presentano le medesime cuciture in rosso a contrasto oltre che il logo RS ricamato sui poggiatesta. La Octavia RS 230 è anche dotata di Driving Mode Selection che permette di scegliere tra quattro modalità di guida: Standard, Eco, Sport e Individual. La dotazione comprende L’ACC (Adaptative Cruise Control), l’Intelligent Light Assist, il Park Assist e tutta una serie di sistemi di sicurezza attiva e passiva come il Front Assist, con frenata di emergenza, il Lane Assist o il Multi Collision Brake (un sistema che in caso di collisione attraverso tutta una serie di funzionalità garantisce la maggior protezione possibile per conducente e passeggeri). MOTORE Il propulsore è un 2.0 litri TSI da 230 CV, di serie abbinato ad un cambio manuale a 6 rapporti ma come optional è possibile anche abbinarlo ad un doppia frizione DSG sempre a 6 rapporti. Il due litri è in grado di spingere la Octavia RS230 sullo 0-100 in appena 6,7 secondi con una velocità massima di 250 Km/h. Il risultato finale è una sportiva media molto interessante con cui Skoda spera di potere replicare...