Alfa Romeo: posticipato al 2013 il ritorno in America
Il ritorno di Alfa Romeo in America potrebbe essere ritardato di un anno e mezzo, slittando così a metà 2013. Fonti interne, hanno affermato ad Autonews che l’amministratore delegato Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne, non è soddisfatto delle proposte di design della nuova Giulia dal centro stile Alfa di Torino, e per questo motivo si sta accumulando un ritardo nella progettazione. Il ritardo avrà ripercussioni anche sul mercato Europeo, dove Alfa ha assolutamente bisogno di una nuova berlina e statio wagon di segmento D per poter competere nel segmento premium. Una seconda motivazione di questo ritardo è da attribuire al fatto che Marchionne non è soddisfatto nemmeno degli studi di stile relativi alle nuove Dodge Avenger e nuova Chrysler 200, le quali condivideranno la stessa piattaforma “Compact-wide” della nuova Alfa Giulia e usciranno nello stesso periodo. Il ritardo riguarda tutte e tre le vetture in quanto condivideranno la stessa piattaforma. Il ritorno negli Stati Uniti per Alfa Romeo che sembrava finalmente arrivato, è rimandato ancora una volta. Con la Giulia in fase di stallo, la prossima Alfa Romeo che entrerà sicuramente in gamma per il mercato europeo sarà il suv medio dal nome in codice “C-SUV”, che il gruppo Fiat inizierà a produrre nello stabilimento di Mirafiori alla fine del 2012. La stessa piattaforma del suv medio di Alfa verrà utilizzata per il nuovo Jeep Patriot/Compass, il quale verrà anch’esso prodotto nello stabilimento di Mirafiori sia per il mercato europeo che per il mercato americano. Fino ad allora però, Alfa Romeo avrà solo tre modelli in gamma: Mito, Giutlietta e 159. La mito subirà un restyling il prossimo anno e la Giulietta è un prodotto nuovo. La 159 è una vettura ottima, ma purtroppo già a fine carriera e farà numeri davvero minimi nei prossimi due anni in attesa della Giulia. Inoltre non si sa ancora se la nuova Giulia verrà assemblata in America o in Italia e in Fiat hanno affermato che la decisione non è stata ancora presa. Questo perchè in Italia non tutti gli stabilimenti Fiat hanno firmato il contratto di Marchionne, ma soprattutto perchè in Michigan, nello stabilimento di Sterling Heights, verranno prodotte la nuova Dodge Avenger e la nuova Chrysler 200 e, avendo stesso pianale e altre componenti in comune con la nuova Giulia, sarebbe lo stabilimento più adatto a produrre la nuova berlina Alfa, contenendo ulteriormente i costi. Nessuna decisione ufficiale è stata presa e Marchionne non ha confermato nulla. Sapremo molto di più quando lo stile e la meccanica della nuova Giulia, nuova Avenger e nuova 200 saranno confermati. ...
Fiat salirà al 30% di Chrysler entro le prossime settimane
Fonti interne, hanno rivelato all’agenzia Bloobmerg che Fiat SpA aumenterà la sua quota percentuale su Chrysler Group entro poche settimane, salendo così al 30%. Per raggiungere questa percentuale, il governo americano ha posto due vincoli a Fiat: l’esportazione di vetture Chrysler in mercati al di fuori del Nord America per un valore di 1.5 miliardi di dollari e la vendita di vetture Chrysler nel 90% delle concessionarie Fiat in Brasile. Il primo obiettivo è stato raggiunto grazie al grande lavoro di aggiornamento e miglioramento effettuato su tutti i modelli del gruppo Chrysler. Per raggiungere il secondo obiettivo invece, Sergio Marchionne venderà nel mercato brasialiano modelli Chrysler con il marchio Fiat, in modo tale da raggiungere la percentuale del 90% di vetture Chrysler richiesta dal vincolo. La scelta di commercializzare le vetture Chrysler con il brand Fiat è stata adottata in quanto Fiat ha 700 concessionarie in america latina, di cui 550 in Brasile, con una quota di mercato del 22,3%. Chrysler invece, possiede solo 35 concessionarie su tutto il territorio, con una quota di mercato molto bassa. LA SCALATA AL 51% DI CHRYSLER: Attualmente Fiat detiene il 25% di Chrysler e riceverà un ulteriore 5% dal governo americano quando il dipartimento del Tesoro avrà accertato che i due vincoli sopra descritti siano stati soddisfatti. Fiat ha ottenuto la quota del 20% di Chrysler nel giugno del 2009, quando la società statunitense emerse dalla bancarotta. In cambio Fiat ha accettato di condividere tecnologia, sistemi e gestione di Chrysler. La quota è salita al 25% a gennaio 2011, dopo che Chrysler ha ricevuto l’approvazione per la produzione negli stati uniti di un motore basato sulla famiglia “FIRE” di Fiat. In seguito, Fiat salirà al 30% di Chrysler grazie all’esportazione di veicoli Chrysler per un valore di 1.5 miliardi di dollari al di fuori del mercato nordamericano e alla vendita di vetture Crysler nel mercato sudamericano. Fiat si aspetta di ricevere un ulteriore 5% dato che Chrysler inizierà ad assemblare negli Stati uniti una vettura di derivazione Fiat in grado di percorrere 40 miglia per gallone, altro vincolo posto per la scalata al costruttore americano. In questo modo, Fiat salirebbe al 35% di Chrysler. Per arrivare al 51% di Chrysler, Fiat ha un’opzione per acquistare il restante 16% pagando 1,14 miliardi di dollari se riesce ad acquisire Chrysler entro il 2011 e dopo aver rimborsato i prestiti ricevuti dal governo canadese e statunitense. Nel caso in cui Fiat arrivasse ad acquisire il 51% di Chrysler nel 2012, dovrà pagare 1,37 miliardi di dollari. Fonte|Autonews...
Fiat: nuove berline per Cina e Russia
Fiat porterà al debutto due nuove berline di diverse dimensioni per il mercato Cinese e per il mercato Russo. La berlina “compatta” sarà basata sulla vettura che sostituirà l’attuale Dodge Caliber, che debutterà a Gennaio 2012 in America. La produzione in Cina partirà a metà 2012 mentre per quanto riguarda l’inizio della produzione per il mercato russo non si hanno ancora notizie certe, in quanto Fiat non ha ancora trovato un partner per investire in Russia. A fine 2013 inoltre, Fiat lancerà in Cina e Russia una seconda berlina di medie dimesioni basata sulla nuova Dodge Avenger, la quale debutterà nel 2013 in America. Entrambe le berline saranno costruite su una nuova architettura compatta chiamata “Compact-wide” (C-wide), ovvero una versione modificata e allargata di 40 mm rispetto all’attuale piattaforma “Compact” (ex “C-evo”), con il quale ha debuttato la Alfa Romeo Giulietta. L’amministratore delagato Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne, ha affermato alla riunione con gli azionisti, tenutasi il 30 marzo, che queste due nuove berline “saranno il primo chiaro esempio della portata globale dell’alleanza Fiat-Chrysler”, aggiungendo che “l’architettura “Compact Wide” diventerà “veramente globale”, perché in futuro verranno costruite su questa base tutte le suv di medie dimensioni del gruppo Fiat-Chrysler. Per questo motivo Fiat aprirà a metà 2012 un nuovo stabilimento in Cina, nella provincia di Hunan, con una joint venture insieme al costruttore cinese Guangzhou Automobile Group. Inoltre Fiat è alla ricerca di siti e di potenziali partner in Russia per la costruzione di uno stabilimento capace di produrre 300.000 vetture all’anno, dopo che il costruttore “Sollers” , ex partner russo di Fiat, ha firmato una collaborazione con Ford lo scorso febbraio. Fiat non ha ancora deciso se venderà la berlina compatta in Europa, in quanto gli acquirenti europei preferiscono le grandi station wagon, le berline di medie dimensioni e le hatchback rispetto alle berline di piccole dimensioni. La berlina di medie dimensioni invece, potrebbe essere commercizlizzata in Europa con il brand Lancia, come erede della Lancia Lybra. In Cina, Fiat costruirà la berlina di medie dimensioni e due nuovi modelli Jeep, ovvero la compass/Patriot e il successore della Liberty/Cherokee. Per il mercato russo invece, sono previste entrambe le berline i due nuovi modelli Jeep. Entro il 2014, Fiat prevede di costruire oltre un milione di vetture sulle piattaforme “Compact” e “Compact-wide” per i brand Alfa Romeo, Jeep, Chrysler, Dodge e Fiat. ...