Alfa Romeo Giulietta Sprint: la presentazione a Balocco
Manuel Morlini
In occasione dei 60 anni dalla nascita della Giulietta, Alfa Romeo ha festeggiato ieri a Balocco il compleanno dell’Alfa Romeo Giulietta, una delle sue vetture più iconiche e caratteristiche del marchio, presentando l’Alfa Romeo Giulietta Sprint, versione sportiva della Giulietta che rende omaggio all’omonimo modello del 1954 e che porta al debutto il nuovo 1.4 MutltiAir da 150 CV. Per l’occasione, Alfa Romeo ha invitato tutti i possessori di una Giulietta ad esporre le proprie vetture negli show room di tute le città d’Italia, costruendo così il più grande museo automobilistico del mondo. A Balocco non erano esposte solo le Giulietta “moderne”, ma anche tutte le varianti storiche della Giulietta, come la Giulietta Coupè, la Berlina e la bellissima Giulietta Spider, vero capolavoro anche ai giorni nostri. La presentazione si è svolta sullo storico circuito di Balocco, località dal sapore storico, ha ripercorso tutta la storia della Giulietta a partire dal 1954 fino ad oggi, il tutto strettamente connesso da un vero e proprio dna Alfa Romeo steso sul pavimento a fare da collegamento tra passato e presente.
La nascita dell’Alfa Romeo Giulietta
Come tutte le storie di Alfa Romeo, la storia della Giulietta è iniziata in modo particolare ancor prima di debuttare. Dopo i primi due mondiali di Formula 1 vinti nel 1950 e nel 1951, Alfa Romeo decise di abbandonare le corse per dedicare tutte le risorse alla produzione di massa che avrebbe portato più introiti e posti di lavoro. Prima della Giulietta, Alfa Romeo produceva l’Alfa 1900, vettura costruita ancora artigianalmente con regimi di produzione di sole 20 vetture al giorno. Con la Giulietta invece si voleva offrire un’Alfa accessibile a tutti, iniziando una delle prime produzioni di massa con circa 200 vetture prodotte al giorno. La prima generazione dell’Alfa Giulietta nasce nel 1954 e già alla nascita offre una storia curiosa: pochi mesi prima del lancio, gli ingegneri scoprirono che il rumore all’interno dell’abitacolo era troppo elevato per essere sopportato, oltre che più alto rispetto alla concorrenza, caratteristica che avrebbe minato seriamente le vendite e il nome del marchio. Da primi studi emerse però che una versione coupè avrebbe offerto un rumore interno tollerabile o addirittura desiderato dagli appassionati e avrebbe permesso agli ingegneri di ottenere più tempo per rimediare all’inconveniente presente nella 5 porte. Per questo motivo, prima della berlina, venne lanciata l’Alfa Romeo Giulietta Sprint, variante coupè della Giulietta progettata da Giuseppe Scarnati. Prima del debutto però, la Sprint prese il nome di “brutto anatroccolo” a causa del suo stile iniziale poco riuscito. Così Rudolf Hruska, responsabile del progetto Giulietta, chiese a Bertone, ed in particolare a Franco Scaglione, di rendere questo brutto anatroccolo un’auto bellissima. Modificando numerosi elementi stilistici esterni, si arrivò alle splendide forme definitive, perfetta unione di sportività ed eleganza: nacque così la Giulietta Sprint.
Un anno dopo i problemi di rumorosità dell’abitacolo della berlina furono risolti e venne commercializzata anche questa versione. La Giulietta del ’54 portava al debutto numerose tecnologie, come il 1.3 litri bialbero da 50 CV costruito interamente in Alluminio, stato dell’arte per l’epoca nella sua categoria, che permetteva alla vettura di toccare i 140 km/h, molto elevata per quel periodo. In seguito debuttò anche la splendida e unica variante Giulietta Spider, vettura dal fascino incredibile ancora oggi. La seconda generazione della Giulietta debutta nel 1977, con linee più moderne e spigolose che avrebbero poi anticipato le linee dell’Alfa ’75 di pochi anni dopo. Oltre alle linee moderne, la Giulietta del ’77 fu la prima (e unica) auto della sua categoria ad offrire una meccanica inedita di alto livello, con sospensioni a ponte De Dion al posteriore e sistema transaxle con cambio al posteriore e motore anteriore, caratteristiche che permisero alla Giulietta distinguersi dalla concorrenza. Il nome Giulietta venne in seguito abbandonato per le berline successive degli anni ’80 e ’90,per poi essere ripreso nel 2010 con la terza generazione della Giulietta. Come le “antenate”, la nuova Alfa Romeo Giulietta porta con se numerose innovazioni tecnologiche, come la nuova piattaforma C-Evo con elementi di Alluminio e Magnesio che le hanno permesso di ottenere le 5 stelle EuroNCAP e di diventare la compatta più sicura della categoria. Insieme alla nuova piattaforma, la Giulietta ha portato al debutto sospensioni McPherson e Multilink interamente in Alluminio, lo sterzo Dual Pinion per una precisione ai massimi livelli, il sistema DNA ed il nuovo cambio automatico doppia frizione Alfa TCT.
Il DNA delle vetture Alfa Romeo
Sul pavimento della presentazione è stato disegnato un DNA che collegava il lato storico Alfa, rappresentato dalla Giulietta del ’54, con il lato moderno rappresentato dalla Giulietta dei giorni nostri, confermando che c’è un filo conduttore che lega queste tre vetture: innovazione, leggerezza, tecnologia e piacere di guida. Un vero e proprio DNA che tutte le Alfa portano con se da sempre. Da oltre 100 anni, Alfa Romeo ha scritto le pagine della storia dell’automobilismo e del nostro paese, con un’evoluzione tecnologica sempre un passo avanti alla concorrenza ed un’attenzione unica al design, altro punto di forza di Alfa. Per ripercorrere i modelli più famosi e leggendari del biscione, Alfa Romeo ha inaugurato un nuovo portale online chiamato “Hall of Legends Alfa Romeo”, che permette di ammirare e approfondire tutte le auto più famose della storia Alfa (come ad esempio la 1750, la Giulietta e la 33 Stradale)e di consultare le biografie di designer, ingegneri e piloti che hanno contribuito a fare di Alfa Romeo quello che è oggi, ovvero una delle case più importante e conosciute al mondo.