Le auto che hanno fatto la storia: Alfa Romeo 8C 2300
Da oggi inizia la collaborazione tra ItalianTestDriver ed il Registro Italiano Veicoli Storici (www.rivs.it), con i quali scopriremo le vetture storiche che hanno segnato il mondo dell’auto grazie alle loro vittorie e alle loro imprese. Il primo articolo è dedicato ad uno dei modelli che hanno fatto la storia dell’automobilismo: l’Alfa Romeo 8c 2300. Una delle più importanti, più vincenti, performanti e affidabili auto da corsa che si ricordi e che ha segnato i Gran Prix precedenti alla seconda guerra mondiale è sicuramente l’Alfa Romeo “8C 2300”, progettata nel 1930 dall’ingegner Vittorio Jano. Questa vettura, dotata di un propulsore di 2300 cc (come dice il nome stesso) venne realizzata per competere sulle piste più importanti del Mondo ottenendo risultati incredibili, che le hanno permesso di essere oggi una delle più belle e ambite vetture storiche esistenti, quasi introvabili. Già vincitrice del primo Campionato del Mondo del 1925 con il modello P2, progettata sempre da Jano, la casa del biscione decise di affidare all’ingegnere l’evoluzione della sua creatura, creando un motore 8 cilindri in linea (già montato dalla stessa P2) con doppio albero a canne in testa e sovralimentato da un compressore Roots. La vera novità introdotta da Jano fu l’albero motore progettato in due parti, con in mezzo due ingranaggi cilindrici a dentatura elicoidale: uno di questi azionava il compressore Roots, mentre l’altro azionava gli ingranaggi collegati all’albero a camme. Grazie a queste novità meccaniche, la 8C 2300 permise all’Alfa Romeo di competere sulle piste più famose e sotto la guida dei piloti più importanti al mondo, vincendo un gran numero di gare e ricevendo numerosi elogi e apprezzamenti da tutta al stampa europea.
Uno dei sei esemplari rielaborati da Jano esordì in pista a Monza il 19 giugno 1931. Per quell’occasione, la macchina guidata da Tazio Nuvolari sviluppava 165 cavalli a 5400 giri al minuto. L’Alfa Romeo vinse la gara ed in seguito a quell’epico e vincente esordio, al nome “tecnico” 8C 2300 si aggiunse il nome “Monza”, per ricordare la grande impresa ottenuta dall’Alfa. Tale denominazione portò fortuna in quanto la “Monza” dominò incontrastata la Targa Florio dal 1931 al 1935 e si affermò anche alla Mille Miglia del 1932 e 1933 condotta da due mostri sacri come Nuvolari e Borzacchini. Negli anni seguenti il modello fu sviluppato e potenziato nella cilindrata. Nel 1931 vide la luce anche la potente Alfa Romeo 8C 3000 Le Mans, un’altra auto sportiva, esordiente alla Eireann Cup e che stupì il mondo dell’auto vincendo per 4 anni consecutivi la 24 ore di Le Mans. La versione equipaggiata con il propulsore da 2900 cc sostituì invece la 8C 2300 nell’albo d’oro della Mille Miglia guadagnandosi appunto l’appellativo di “8C 2900 Mille Miglia”. Macchina storica, vincente e di fascino allo stesso tempo, la 8C 2300 è un mito dell’Alfa Romeo che non potrà essere mai cancellato per aver fatto la storia dell’automobilismo sportivo. Oggi uno degli esemplari è presente al Museo Storico dell’Alfa Romeo e la casa di Arese ne ha ripreso il nome e lo spirito per il modello 8C Competizione presentato al Salone dell’automobile di Francoforte del 2003.